30 gennaio 2010

Il mio cammino

Penso alle vecchie strade..
Quelle aperte da contadini, cacciatori e commercianti
con i loro sandali di cuoio, i loro muli o i loro cavalli.

Quelle strade percorrono il fondovalle
aggirano gli ostacoli della natura rispettandone il respiro.

Quelle strade hanno la terra calcata dai passi
hanno un'anima scolpita dalla fatica
hanno un cuore intriso della meta di chi le ha percorse.

A quelle strade gli alberi fanno corona
prati, corsi d'acqua, montagne e boschi sembrano giocare con loro
in un armonia nata dall'equilibrio di forze.

Le vedo nascere come erba di un prato piegata da un primo passaggio (lento e incerto)
le vedo crescere come sentieri battuti con maggior insistenza
le vedo evolvere in mulattiere e poi in strade bianche
senza perdere un soffio della loro ostinata armonia,
senza deviare il primo tracciato.

Queste sono le strade che vorrei percorrere nella mia vita
non quelle asfaltare, non quelle sospese su cavalcavia o scavate nella roccia
non cerco la via più breve ne la più veloce
non voglio pagare un pedaggio per risparmiare manciate di minuti.

Cerco il cammino
che abbia ancora un cuore.

Ogni mattina in Africa..

Ogni mattina in Africa, una gazzella si sveglia, sa che deve correre più in fretta del leone o verrà uccisa. Ogni mattina in Africa, un leone si sveglia, sa che deve correre più della gazzella, o morirà di fame. Quando il sole sorge, non importa se sei un leone o una gazzella: è meglio che cominci a correre. William Shakespeare

Sul Corriere della Sera di oggi, finalmente trovo la smentita che cercavo da anni.



Ogni mattina anche se sei in Africa, prima di iniziare a correre.. chiediti se è davvero l'unica opzione che hai.

29 gennaio 2010

Non è più tempo di dormire in un albero

Non è più tempo di stare chiuso là dentro
Fuori tira vento, fra poco farà tempesta
Troppa calma in quel profondo
Vanno rotti i sigilli, troppo fremito là fuori
Va riacquistata quella terribile forza.

Non è più tempo di lottare a mani nude
Sono tempi da spada
Sono tempi da formule potenti
Sono tempi da bastone fatato
Non c'è più tempo per le lunghe battaglie.

Non è più tempo di radunare truppe
Non è più il momento della diplomazia
Non è più il momento chiamare più e più volte
Non è più necessario mediare
Ora si deve agire con chi è vicino e calamitare chi è attratto da lontano.

Tornerò laggiù da solo
Mi siederò sotto alla stessa quercia come allora
Ma questa volta non chiuderò occhi e sigilli per ritirarmi.

Siederò là sotto la quercia
per recuperare la mia anima selvaggia.

Poi sarà il momento dello scontro
finale.