Passa, mi attraversa, mi accoglie senza interrogativi esitazioni o domande.
Non si chiede se mi sta accarezzando o trafiggendo
Semplicemente mi avvolge con il mantello
del suo spietato amorevole essere notte.
E in questo passaggio, tra queste tombe
mi pone le domande che non so
le domande che danno vita alle mie radici
e forza ai miei rami"
Dalle 14.30 di sabato 21
Settembre alle 12,30 di domenica 22. Un percorso magico in un
luogo magico: la necropoli Rupestre di S. Giuliano, Barbarano Romano, (VT).
22 ore senza dormire, dal
tramonto all'alba per riscoprire la magia della notte, per affrontare i nostri
limiti e per risvegliare il potenziale energetico latente in ognuno di noi.
Perché l’equinozio
Il 21 settembre è l'equinozio d'autunno. L'autunno 2013 inizierà il 22 settembre: è
l'Equinozio d'autunno, quando la durata del giorno è uguale a quella della
notte e il Sole sorge quasi esattamente a est e tramonta quasi esattamente a
ovest.
Il tempo dell’equilibrio e del
raccoglimento,
il tempo adulto della quiete,
la preparazione all’incontro
con l’ombra.
Il tempo della preparazione
dello zaino per affrontare la notte.
In natura, gli ultimi frutti cadono dagli alberi, abbandonano i loro involucri, mentre i semi
vengono selezionati per essere consumati o conservati; più tardi essi saranno
piantati nella terra affinché il ciclo ricominci. L'Equinozio d'Autunno è la
penultima porta dell'anno agricolo, quella che indica la chiusura della
stagione dei frutti e l'imminente avvicinarsi della stagione della morte, l'Inverno.
In astronomia, gli Equinozi corrispondono
all’istante in cui l’Eclittica (percorso apparente del Sole) interseca
l’Equatore Celeste. A partire dal Solstizio d’estate, momento dell’anno in cui
il tempo di luce è più lungo, la durata del giorno si accorcia
progressivamente, fino al Solstizio d’inverno, momento dell’anno in cui la
notte è più lunga: in questo percorso l’Equinozio d’autunno è il punto di
equilibrio, in cui - come all’Equinozio di primavera - la durata del giorno è uguale
a quella della notte. Mentre a primavera è il buio che lascia spazio alla luce,
in autunno è la luce che si ritira a favore del buio.
In astrologia, l’Equinozio d’autunno
coincide con il primo grado del segno della Bilancia: è il bilanciamento perfetto
fra luce e buio, è l’equilibrio dei giorni e delle notti, è la risalita del
mondo notturno yin compensata dal declino del mondo diurno yang. Nel ciclo
armonico delle stagioni, è l’estate che lascia spazio all’autunno. Nel viaggio
quotidiano del Sole, è il tramonto. È la
caduta del Sole.
Per l’uomo inizia la seconda metà del ciclo
evolutivo: dall’Ariete alla Vergine egli aveva completato il suo percorso di
formazione individuale, diventando adulto. Al tempo della Bilancia si appresta
a intraprendere il suo percorso nel mondo, inizia a percepirsi in modo
dialettico con l’altro da sé, con il fuori, con il cosmo.
Bilancia è la perenne ricerca del baricentro: è il
gioco di trovare e perdere l’equilibrio. È camminare sul crinale.
La conoscenza - governata qui da Saturno - è fondata
sulla valutazione dialettica, che rifiuta l’unilateralità e vede piuttosto
entrambe le facce della medaglia, o – meglio - tutte le facce del poliedro,
superando così la sensatezza di ogni ego-centrismo.
In questo tempo, il crepuscolo autunnale della
natura è in dialettica con l’aurora dell’anima: al tramonto lo spirito ha la
meglio sulla materia, l’ombra sulla luce. Le verità sono molteplici, ragione e
torto danzano e si completano nell’osservazione della vita.
L’energia della Bilancia parla allora di ogni
eco-sistema in cui le parti si armonizzano, si coordinano e magicamente
raggiungono l’integrazione senza mai confondersi una nell’altra: il corpo,
l’essere umano, il gruppo, l’organizzazione, la società, il cosmo.
Bilancia è il FLOW, è pensiero (aria), è energia
propulsiva di un nuovo inizio (cardinale), è movimento attivo (maschile).
Nella tradizione
mitologica, l’Equinozio d’autunno è sempre stato un momento di potente carica
simbolica, in cui le forze di luce e tenebra sono in perfetto equilibrio. Per
molte culture è un giorno di celebrazioni. È un tempo per la meditazione, per
l’introspezione, per l’indagine sul labile confine fra il visibile e
l’invisibile, per la scoperta dell’integrazione delle parti nell’Uno.
Nell'antica Grecia all’Equinozio d’Autunno si celebravano i Grandi Misteri
Eleusini, riti misterici che rievocavano il rapimento di Persefone, figlia
della dea Demetra, che presiedeva all’agricoltura e regolava i cicli vitali
della terra: Persefone, contro la sua volontà, fu condotta agli inferi dallo
zio, il dio Ade, che ne fece la sua sposa. Demetra, in segno di lutto e fin
quando non riebbe sua figlia, rese impossibile il germogliare delle sementi e
sterile la terra, imponendo un inverno rigido e senza fine. Solo con
l’intervento di Zeus si giunse all’accordo per cui Persefone avrebbe trascorso
sei mesi l’anno con la madre (primavera-estate) e sei mesi con Ade
(autunno-inverno): fu così che nacque l’alternanza delle stagioni e quindi lo
sviluppo della vita.
Noi uomini ci avviciniamo al momento buio
e freddo dell’anno.. qualcosa dovremo lasciarlo andare, qualcos’altro sarà
prezioso per scaldarci e nutrirci. L’equinozio d’autunno, dunque è un momento di preparazione, dove si fanno i conti: soprattutto i conti
di ciò che si è seminato durante l'anno. I frutti sono oramai
maturi e quello che si è raccolto servirà a tenerci vivi durante la stagione
fredda. Se avremmo raccolto poco sarà un inverno duro, povero, affamato.
Nel fare i conti, la migliore consigliera è la
morte, colei che tutto misura e che da equilibrio al nostro disordine.
(grazie a Federica d'Urso e Azzurra Sorbi per i contenuti)
(grazie a Federica d'Urso e Azzurra Sorbi per i contenuti)
Ecco l'invito
Per tutti questi motivi, saluteremo l’equinozio d’autunno
attraversando svegli la notte, in una monumentale necropoli etrusca. Una sfida
e un’opportunità unica.
Saremo un piccolo gruppo
(al massimo 14 persone) per garantire sicurezza, profondità e qualità
dell’esperienza a ciascun partecipante.
Non è necessaria alcuna attitudine atletica (cammineremo per brevi tratti) ma se sceglierai di essere con noi, ti chiederemo di spogliarti da ogni aspettativa e di concederti un’esperienza profonda partecipandovi con tutto te stesso e affrontando con coraggio luci ed ombre (della natura e del tuo essere).
Cerchiamo persone con
energia di qualità: disposte ad affrontare fatica fisica, emotiva e
psicologica, ma anche a giocare questa partita al 100%.
Se, preso atto di quanto sopra, sei intenzionat* a partecipare, comunicatelo al più presto scrivendo le tue
motivazioni a massimo.borgatti@esperio.it
A presto
Massimo Borgatti
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