22 giugno 2006

La mia prima esperienza in chat

Sto aspettando una mail da una collega, è quasi l’una di notte… L’allegato è pesantissimo e certamente la mail è ingolfata nei meandri della rete.
Siedo davanti al PC e non so come ingannare il tempo: sono troppo stanco per lavorare…

Ed ecco l’idea: provo la chat! Mi tuffo in quel mondo affascinante del quale conosco poco o nulla…

Mi collego a YAHOO e mi accingo ad inventarmi un Nik… o meglio, a trovarne uno libero…
Dopo innumerevoli tentativi mi sovviene il topo dei fumetti: Geronimo Stilton!!! Uno dei miei idoli!!!

Per rispetto però entro con un cognome leggermente diverso: Geronimo Stinton.

Non faccio in tempo a chiedere:
“Ehi laggiù, chi chatta con me?”
Immediatamente vengo contattato dal moderatore della chat (tale Santa_Giorgino) che mi invita ad uscire e a cambiare Nik perché Geronimo Stinton non è consono!

Ecco il dialogo surreale che ne segue (il mio primo dialogo in chat…):

GeronimoStinton: Perchè non è consono?
santa_giorgino: perche' e'il nom di uno scrittore italiano tutelato dallalegge sullaprivacy
GeronimoStinton: no, è il nome di un fumetto... tipo Topo Gigio...
santa_giorgino: no
GeronimoStinton: davvero, te lo giuro!!!!
santa_giorgino: percortesia e'stato creato dallo scrittore
santa_giorgino: clicca su lascia lanave e registrati nuovamente

Per scrupolo controllo su Google e sul sito del fumetto… Stilton non è il nome dello scrittore ma di un formaggio…

GeronimoStinton: “Stilton is the name of a famous English cheese. It is a registered trademark of the Stilton Cheese Makers Association.”
GeronimoStinton: Non esiste nessun personaggio italiano che si chiama Geronimo Stinton....
GeronimoStinton: Anche il topo dei fumetti si chiama Stinton, non Stilton...
santa_giorgino: google non lo cita
GeronimoStinton: Mi sembra crudele accanirsi contro un topo!

Nel frattempo anche la Santa Giorgina fa le sue ricerche:

santa_giorgino: Hanno svaligiato l'ufficio di Geronimo Stilton (ma il Manifesto lo chiama Stinton con la n). postato da Klamm 14:48 |. La Ligue. Parlando dell'ultimo libro ...
Mi pare evidente che questo non significhi nulla, ma oramai è troppo tardi per lei per ammettere di avere sbagliato e insiste:

santa_giorgino: percortesia esci
GeronimoStinton: Va beh, ma questa è una violenza dettata dall'ignoranza. Non esco. Questione di principio!

…Poi come per magia, il mio schermo si fa buio… vengo buttato in una stanza della chat chiamata GABBIA… Dove sono dassolo, dove nessuno mi vede, dove nessuno mi ascolta…

GeronimoStinton: Fammi uscire di qui!!!!
GeronimoStinton: Mi pento!
GeronimoStinton: Ti prego!
GeronimoStinton: Sono un rifugiato politico!
GeronimoStinton: Un esule!
GeronimoStinton: Dai, Santa Giorgino... perchè incapponirsi contro un roditore...
GeronimoStinton: QUALCUNO MI AIUTIIIIII!!!!!!!

Tutto inutile. Rimarrò rinchiuso qui a vita.
Così finisce la mia avventura sulla chat.
Dura la vita per noi topi!


PS
Ho investigato: Santa_Giorgino è una donna di 55 anni, in chat da 3 anni, 8 mesi, 19 giorni, 13 ore, 37 minuti, 14 secondi e trova rappresentative della propria essenza frasi del tipo:
Soltanto chi e' divenuto sapiente attraverso l'amore
si libera dalla croce della causa e dell'effetto,
alla quale l'ignoranza l'aveva inchiodato.
Solo l'amore pone una fine alla catena delle rinascite


Non aggiungo altro e concludo con l’augurio alla Santa_Giorgino di reincontrarci in una prossima vita nella quale, ovviamente, avrà lei il ruolo del topo!

PPS
Questa minchia di mail ancora non è arrivata!!!!

20 giugno 2006

Come farò fallire le multinazionali delle lamette da barba...

Questa è la storia è ambientata in Cecoslovacchia e racconta del brevetto n. 91304: una strana invenzione che ha fatto il giro del mondo... un'invenzione descrivibile più o meno così: "la cavità d'un modellino di cartone della Grande Piramide di Cheope, se orientato secondo il campo magnetico terreste, può esercitare un'influenza sul filo d'una lametta da rasoio!"

Grazie a questa invenzione sto lentamente ma inesorabilmente portando sul lastrico le multinazionali della rasatura...

Karl Drbal era un ingegnere radio tecnico che è stato tra i pionieri della radio e della televisione in Cecoslovacchia. Ha dedicato quasi metà della sua vita alla teoria della “rigenerazione dell'energia”.
Egli presentò la richiesta di brevetto per questa singolare invenzione a Praga nel 1949; il brevetto venne concesso soltanto nel 1959!

Così l’ing. Drbal racconta la sua avventura:
“…nei dieci anni dell'attesa, fui costretto a sviluppare nuovi argomenti scientifici per spiegare come mai quell'oggetto estremamente semplice, privo di qualunque fonte visibile d'energia, potesse influenzare il filo d'una lametta da rasoio smussata dall'uso prolungato. […]
Mi applicai a studiare tutte le possibili relazioni di microonde, cosmiche e telluriche, tra la cavità risonante di un modellino della piramide di Cheope, costruito con materiale dielettrico (cartone o altro), e l'attività della struttura cristallina del filo della lametta da rasoio. Studiai inoltre la connessione del debolissimo campo magnetico terrestre, poiché una condizione del brevetto è che la lama deve venire posta con l'asse longitudinale nella direzione della componente orizzontale del campo magnetico terrestre.
[…] A poco a poco, durante i miei anni di lotta con gli esaminatori del brevetto, riuscii a ideare una teoria (o ipotesi) sull'energizzazione della cassa di risonanza del modellino piramidale ad opera delle microonde cosmiche (irradiate principalmente dal sole) con l'aiuto del campo magnetico terrestre. […]
Durante questo periodo, costruii un modello di cartoncino, « tipo Cheope », alto 8 cm, con i lati di base di cm 12,5, e lo presentai al più importante esaminatore, un eccellente specialista di metallurgia. Poiché il modellino funzionò nel modo più soddisfacente per un periodo di dieci anni, egli fu in grado di dimostrare, in base alla propria esperienza, che l'invenzione non era fasulla. Perciò si sentì obbligato a difenderla di fronte alla commissione. Sono sicuro che, senza l'aiuto di un esaminatore tanto onesto, lo «strano» brevetto n°91304 oggi non esisterebbe.
Il titolo del brevetto è il seguente: «Congegno per mantenere il filo di rasoi e lamette da rasoio ». (È specificato chiaramente che l'invenzione non è un AFFILATORE, bensì un RIGENERATORE).
L'ultimo capoverso della descrizione, comprendente le spiegazioni da me fornite per una maggiore comprensione delle mie ipotesi, e accettate dagli esaminatori, dice:
«…Nello spazio racchiuso da questa forma, ha inizio un processo automatico di rigenerazione influenzante il filo della lametta, e prodotto soltanto dalla detta cavità (questo significa che l'eccitazione della cavità è prodotto esclusivamente dal circostante campo cosmico e terrestre, cioè da campi elettrici, magnetici, elettromagnetici, gravitazionali, corpuscolari e forse da altri campi ed energie non ancora definiti). Questo processo, agendo sul filo della lametta mediante la produzione d'una diminuzione del numero di perturbazioni interne (dislocazioni provocate dal processo di rasatura) dei legami della struttura micro cristallina del filo (deve essere acciaio della migliore qualità), ha come risultato una RIGENERAZIONE del materiale del filo nella sua fine struttura cristallina…».
Quanto ho scritto più sopra comprende la parte principale dell'ipotesi da me sottoposta all'Ufficio Brevetti: il risultato fu che, dopo «solo» dieci anni di indagine e dopo la prova del funzionamento fornita da uno degli esaminatori, il brevetto mi venne concesso.”





Che ci crediate o no, è un mese che mi rado (barba e capelli) con una sola lametta!

15 giugno 2006

Impronte sul pianeta terra

"L'impronta ecologica rappresenta il carico ambientale di una popolazione attraverso gli ettari di terreno che servono a sostenerne i consumi di ciascun individuo."

Possiamo immaginare la terra suddivisa in tanti appezzamenti di terreno, destinati ciascuno a sostenere la vita di un suo singolo abitante.

Una distribuzione equa delle risorse richiederebbe un terreno di circa 1,9 ettari a testa...

Ma, indovina un po'? Il terreno utilizzato da uno statunitense è grande circa 10 ettari, quello di un italiano 3,8 ettari, quello di un indiano neppure un ettaro.

Questi appezzamenti di terreni sono divisi da steccati, e i nostri stili di vita (i nostri consumi di risorse) hanno il potere di spostare lo steccato più in là, occupando il terreno di altri, così come possono rimpicciolire il nostro podere liberando spazio vitale...

Gandhi disse: "La terra può produrre abbastanza per il bisogno di tutti, ma non abbastanza per l'ingordigia di alcuni"...

Quello che osserviamo oggi è che la terra è già troppo piccola per i consumi complessivi dell'umanità odierna. Abbiamo spinto i nostri steccati verso sempre nuovi terreni sfruttandone la quasi totalità.

Inoltre l'utilizzo di risorse non rinnovabili ci porta metaforicamente ad occupare anche il terreno riservato ai nostri nipoti!

E non ce l'ho con Bush o con le multinazionali... no, oggi ce l'ho con me stesso e con la mia incapacità di rinunciare a qualche piccola comodità o a qualche segno di potere pur di liberare qualche metro quadrato di risorse vitali per chi oggi è costretto a vivere in punta di piedi e per chi domani dovrà sopravvivere sul pianeta che noi abbiamo depredato.