31 maggio 2010

Suggestioni da "Leadership & Energia" (27 Maggio - CCIAA FE)

Suggestioni da "Leadership & Energia" grazie alle 50 imprenditrici (e non solo) che hanno partecipato con grande presenza e "resistenza" (5 ore!!).


28 maggio 2010

La via del guerriero

In una società priva di riferimenti, di modelli e di miti come la nostra, il mito tolteco del guerriero assume fascino e attrattiva..

Il guerriero interpreta la vita come una sfida con se stesso, per andare oltre i propri limiti e per esprime al meglio il proprio potenziale.

-Il Guerriero è colui il quale ricerca la vera conoscenza.
-E’ costantemente in lotta ma questa lotta non è altro che un viaggio all’interno di se stesso, attraverso la realtà esterna a caccia dei propri limiti, delle proprie paure e delle proprie debolezze.
-La meta del viaggio: la conoscenza, il potere personale.. divenire un essere impeccabile.
-Impeccabilità significa un uso strategico e attento della propria energia e di quella delle persone che ci circondano.
-L’impeccabilità fornisce quindi il potere personale e di conseguenza la libertà.

“Quando un uomo intraprende la via del guerriero diventa gradatamente consapevole di essersi lasciato per sempre alle spalle la vita ordinaria. Ciò significa che la realtà ordinaria non può più proteggerlo e che per sopravvivere dovrà adottare un nuovo modo di vita.”
C. Castaneda

-Il guerriero regola tutto quello che fa in base all’energia. In base a questo egli definisce una strategia che gli garantisca il miglior risultato.
-Sposta la focalizzazione dalla propria immagine, al proprio livello di energia.
-Non cerca più di fortificare il proprio ego ma di mantenere e incrementare il proprio potere personale.
-E’ attento a riconoscere e ad evitare tutte quelle reazioni emozionali che il dialogo interiore proporrebbe per corroborare l’importanza personale e quindi a proteggere l’immagine di sé.
-Il guerriero evita qualunque stato mentale emozionale o fisico che lo depaupererebbe di energia. Questa è la regola del guerriero, questa è la via verso l’impeccabilità.

“L'arte degli stregoni in realtà non è quella di scegliere, ma di essere abbastanza acuti per accettare.”
Don Juan Matus

-Il guerriero fa attento uso della volontà, intesa come capacità di focalizzare le proprie energie in base ad uno specifico intento personale.
- Il guerriero agisce ogni giorno come se ciascuna azione fosse l’ultima azione della sua esistenza: usa la morte come consigliera. E’ la morte a fornirgli il necessario distacco e la costante attenzione alla strategia.
-Il guerriero sa che ciascuno è un cantastorie della propria verità, per questo non entra in conflitto, accetta gli altri e le loro opinioni.
-La volontà, il controllo, la strategia, la coscienza della propria morte e l’accettazione sono le principali armi che il guerriero possiede per esercitare la propria impeccabilità.

“Un guerriero deve focalizzare la sua attenzione sul legame tra sé e la sua morte. Senza rimorsi o tristezza o preoccupazione, deve focalizzare la sua attenzione sul fatto che non ha tempo e lasciare che i suoi atti fluiscano di conseguenza.Deve lasciare che ognuno dei suoi atti sia la sua ultima battaglia sulla terra. Solo in queste condizioni i suoi atti avranno il giusto potere.Altrimenti saranno, per il tempo che vivrà, gli atti di un folle.”
C. Castaneda

27 maggio 2010

L'uso strategico dell'energia (mappa verso l'impeccabilità)

Un uso accorto della propria energia prevede una mappatura attenta e onesta di come distribuiamo le nostre forze e la nostra attenzione.

RESPONSABILITA' COME "RESPONSE - ABILITY"

All'interno delle organizzazioni ciascuno, in funzione del proprio ruolo gerarchico, della propria rete di relazioni e del proprio carisma personale, può esercitare con efficacia un’azione su ambiti più o meno ampi, proponendosi come agente di cambiamento e di evoluzione.

Le aree sulle quali ciascuno può scegliere di impiegare le proprie energie sono:
-area di responsabilità: le relazioni, gli ambiti e le situazioni sulle quali il singolo ha il potere di agire direttamente. La sua estensione dipende primariamente dal ruolo gerarchico e dalla posizione organizzativa ricoperta. Il singolo può assumersi la responsabilità del cambiamento, dell'evoluzione organizzativa o della qualità della vita lavorativa e relazionale.
-area di influenza: quest'area comprende le relazioni gli ambiti e le situazioni sulle quali singolo può agire solo in maniera indiretta, esercitando attivamente (attraverso l’esempio, la testimonianza, etc.) la propria influenza.

L’estensione di quest’area è legata alle capacità relazionali del singolo, al suo “carisma” personale, alla sua capacità di creare network e alla sua coerenza e credibilità.
-area di impotenza o frustrazione: quest'area comprende tutte le relazioni, gli ambiti e le situazioni sulle quali il singolo non ha alcun potere di azione ne di influenza.
I processo di ottimizzazione dell’uso della propria energia passa necessariamente attraverso una focalizzazione sulle aree di responsabilità e di influenza. In particolare, attraverso una scelta consapevole di:
-disinvestire le energie bloccate nell’area di frustrazione
operare per ampliarne l'estensione della propria area di influenza
aumentare in questa ultima area l’efficacia della propria azione

FASTIDI, GUASTATORI E TIRANNI

Le condizioni del contesto esterno e le situazioni interne (organizzative, relazionali, culturali e gestionali), possono impattare in maniera differente (e con peso diverso) sulle persone e sull’esercizio dei diversi ruoli.
Possiamo schematizzare i differenti livelli di impatto utilizzando tre gradazioni sviluppate nella tradizione tolteca durante il periodo della repressione da parte dei conquistatori spagnoli:
- Insignificanti Fastidi: la condizione di contesto o la situazione interna non esercita alcun impatto sull’esercizio del ruolo o sul conseguimento degli obiettivi.
- Guastatori: la condizione di contesto o la situazione interna, pur non condizionando l’esercizio del ruolo specifico, ne influenza l’efficacia.
- Tiranni: la condizione di contesto o la situazione interna condiziona l’esercizio del ruolo specifico, compromettendone l’efficacia.
Trovandoci spesso ad operare a risorse ed energie limitate, una chiara visione di quali siano i fattori che maggiormente influenzano l’efficacia della nostra azione è basilare per individuare una strategia di miglioramento personale e organizzativa.

L'USO STRATEGICO DELL'ENERGIA

Un uso accorto della propria energia prevede una mappatura attenta e onesta di come distribuiamo le nostre forze e la nostra attenzione.
La combinazione della consapevolezza delle nostre possibilità di azione diretta o indiretta e della chiara percezione di quali siano i fattori che maggiormente impattano sull’efficacia della nostra azione, permette di definire obiettivi concreti, perseguibili e realmente significativi. Consente in sintesi di utilizzare in maniera strategica l’energia della quale disponiamo.

IL QUADRANTE DI STRATEGIA ENERGETICA

-sull’asse orizzontale è indicato il livello di impatto e ciascun fattore esercita sull’efficacia dello svolgimento del nostro ruolo (o sul raggiungimento dei nostri obiettivi)
-sull’asse verticale e indicata la concreta possibilità di azione che abbiamo su ciascun fattore (e di conseguenza il livello di responsabilità che possiamo assumerci su di esso).





21 maggio 2010

LE COSTELLAZIONI AZIENDALI di B. Hellinger

Quello delle Costellazioni Aziendali è uno degli approcci di consulenza che maggiormente mi affascina.

Il metodo nasce dalle teorie di Bert Hellinger, psicologo tedesco e studioso di teologia e pedagogia: egli affermava che la vita di ognuno di noi è condizionata da campi energetici che non sono strettamente legati all’immediata esperienza personale. In estrema sintesi e rischiando certamente di semplificare troppo: un problema emotivo o psicologico può essere connesso a ‘grovigli’ energetici legati al sistema-famiglia e ad eventi passati che lo hanno coinvolto. Da questa visione, Hellingher ha sviluppato una metodologia operativa estremamente efficace per agire sulle “costellazioni familiari” rimettendo in circolo l’energia “aggrovigliata” (se mi sentisse Hellingher!).

Ogni azienda è, a modo suo, una famiglia.. inoltre, in ogni azienda i vissuti familiari di titolari e dipendenti portano strascichi non sempre evidenti ma con profondi effetti sulle dinamiche relazionali interne e esterne. Da qui l’opportunità di applicare la metodoligia delle costellazioni familiari anche alle aziende.
Nella loro applicazione aziendale, le costellazioni:
- aiutano far emergere le dinamiche nascoste/ inconsce di relazione profonda, che generano conflitti e resistenze nelle organizzazioni e nei team
- possono aiutare a preparare decisioni strategiche e a gestire i processi di cambiamento organizzativo

- attivano le risorse interiori per giungere alla soluzione del problema

Non è possibile spiegare il meccanismo ne convincere a parole dell’efficacia. Occorre sperimentare direttamente!



Si procede attraverso una messa in scena della situazione critica riprodotta attraverso rappresentanti degli attori coinvolti. La creazione e lo sviluppo della rappresentazione avviene in modo istintuale. Questa ”rappresentazione”, guidata da una forma di energia che va oltre la consapevolezza e la comprensione dei singoli, arriva ad evidenziare le dinamiche inconsce che causano sofferenza in molti aspetti della vita di ciascuno: nelle relazioni affettive, nelle relazioni in ambito professionale, nel rapporto con il denaro.

Alla fine del processo, il Cliente ottiene una nuova immagine sistemica che lo porterà ad una più ampia consapevolezza delle relazioni ed energie esistenti tra i componenti del sistema rappresentato e dei partecipanti al gruppo coinvolto. Da questa nuova consapevolezza, inizierà una trasformazione che, con un lento e radicale processo interiore, genererà una nuova prospettiva e, di conseguenza, il cambiamento, anche esterno, della situazione problematica.

Rimando chi volesse approfondire il tema al sito del caro amico Alberto Cappellari.