Ho passato anni vagando attraverso notti sempre uguali, urlando “DIO” verso un cielo muto e indifferente.
Quel Dio non rispondeva per quanto io urlassi a gran voce:
“Diooooo!”
“Diiiooooooo!”
“Diiiiiooooooooo!”
Nulla, mai una risposta. E mi sentivo davvero solo.
Una notte però avevo la gola raschiata e la “D” di Dio proprio non mi usciva di bocca:
“…iooooo!”
“…iiiooooooo!”
“…iiiiiooooooooo!”
Ed ecco, stelle cadenti, soffi di vento, voli di uccelli, canti di rane, ululati di cani, bagliori di lucciole.
Da allora non mi sono setito più solo.
Da allora conosco la parola capace di trasformare una notte qualunque in una notte magica: “io”.
Nessun commento:
Posta un commento