15 giugno 2006

Impronte sul pianeta terra

"L'impronta ecologica rappresenta il carico ambientale di una popolazione attraverso gli ettari di terreno che servono a sostenerne i consumi di ciascun individuo."

Possiamo immaginare la terra suddivisa in tanti appezzamenti di terreno, destinati ciascuno a sostenere la vita di un suo singolo abitante.

Una distribuzione equa delle risorse richiederebbe un terreno di circa 1,9 ettari a testa...

Ma, indovina un po'? Il terreno utilizzato da uno statunitense è grande circa 10 ettari, quello di un italiano 3,8 ettari, quello di un indiano neppure un ettaro.

Questi appezzamenti di terreni sono divisi da steccati, e i nostri stili di vita (i nostri consumi di risorse) hanno il potere di spostare lo steccato più in là, occupando il terreno di altri, così come possono rimpicciolire il nostro podere liberando spazio vitale...

Gandhi disse: "La terra può produrre abbastanza per il bisogno di tutti, ma non abbastanza per l'ingordigia di alcuni"...

Quello che osserviamo oggi è che la terra è già troppo piccola per i consumi complessivi dell'umanità odierna. Abbiamo spinto i nostri steccati verso sempre nuovi terreni sfruttandone la quasi totalità.

Inoltre l'utilizzo di risorse non rinnovabili ci porta metaforicamente ad occupare anche il terreno riservato ai nostri nipoti!

E non ce l'ho con Bush o con le multinazionali... no, oggi ce l'ho con me stesso e con la mia incapacità di rinunciare a qualche piccola comodità o a qualche segno di potere pur di liberare qualche metro quadrato di risorse vitali per chi oggi è costretto a vivere in punta di piedi e per chi domani dovrà sopravvivere sul pianeta che noi abbiamo depredato.

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