Il dentro risuona ancora di vecchie tempeste,
racconta di alberi e prati spettinati da antiche folate di vita.
Il dentro è ancora lì, lampeggia ma non si spegne,
quasi fosse il faro testardo del mio ultimo porto.
Il dentro, sgargiante raggio di sogno, squarcia l’oscurità assoluta
per rimettere ordine tra il cielo ed il mare mischiati nel buio.
Il dentro, caldo di antiche promesse è la voce di un genitore
ormai anziano e privo di attese, che mi dice soltanto
“io sono qui”
Ho riso con Geronimo Stinton, mi sono tuffata nel magnetismo asociato alle lamette, ho sperato nuotando tra le tue domande, ho intravisto lo specchio dove ti rifletti.
RispondiEliminaE poi... Essere nessuno non vuole semplicemente dire, forse, essere se stessi?
Buon proseguimento...
Si puo' essere.
RispondiEliminaRagazzi che giornata!!!
Ciao Fede!
RispondiEliminaE' un piacere ed un onore ricevere la tua visita e il tuo messaggio...
Così come è un piacere avere visitatori e commentatori ANONIMI!
Un abbraccio di cuore!
E finalmente... ti ho linkato!
RispondiEliminaBenvenuto nel mio SALOTTO.
Buona giornata!
Il dentro...vive anche dinazi al non-vivo che ci circonda..il tuo blog è denso di belle parole..complimenti davvero..tornerò a trovarti.
RispondiEliminaColl.Kurtz