26 febbraio 2007
La mia storia... sulla neve
Più ancora che con una lettera,
ti parlerei di me
con queste mie impronte
lasciate sulla neve
Silenziose, solitarie
intrecciate a quelle di un capriolo
e di un’istrice.
Impronte selvatiche
estranee al mondo
nel quale cammini tu.
Ti scriverei
con le mie impronte sulla neve
una lettera pronta a dissolversi
ai primi raggi di primavera.
Ti perlerei di me attraverso
i segni del mio cammino
Ti chiederei di ascoltarmi
seguendo nel freddo le mie tracce
attraverso il bosco e la valle
e poi su, su quella cima che io amo.
Se saprai seguire
il mio racconto sulla neve,
ai primi raggi di primavera
mi troverai là
e allora, la mia storia,
quella che ti ho raccontato,
potrà finalmente dissolversi sotto il sole
perché tu sarai con me,
su quella cima che io amo.
19 febbraio 2007
Perchè l'amaca...
Rieccomi sospeso su un’amaca immaginaria tra la voglia di perdermi e il bisogno di ritrovarmi…
Perdermi, in un bosco, nella nebbia, nei ricordi, nelle sensazioni…
Avrei voglia di farlo, anche solo per un giorno ancora!
Ritrovarmi invece è un bisogno, un’esigenza:
ritrovarmi con i piedi per terra, con tutto il pragmatismo di cui dispongo,
con la assoluta determinazione ad essere efficace,
a lavorare, a portare i risultati.
Perché è per questo che vengo pagato.
Allora perdermi o ritrovarmi?
A ben pensare è una domanda mal posta, perché in ciascun successo è nascosto il fallimento dell’obiettivo opposto…
E io ho due obiettivi opposti, solidi e robusti: perdermi per ritrovarmi e ritrovarmi per non perdermi. Due obiettivi solidi e robusti come alberi secolari.
Ecco perché amo le amache perché non mi obbligano a scegliere tra un albero e l’altro,
ma mi invitano a cullarmi nella sospensione tra i due…
Perdermi, in un bosco, nella nebbia, nei ricordi, nelle sensazioni…
Avrei voglia di farlo, anche solo per un giorno ancora!
Ritrovarmi invece è un bisogno, un’esigenza:
ritrovarmi con i piedi per terra, con tutto il pragmatismo di cui dispongo,
con la assoluta determinazione ad essere efficace,
a lavorare, a portare i risultati.
Perché è per questo che vengo pagato.
Allora perdermi o ritrovarmi?
A ben pensare è una domanda mal posta, perché in ciascun successo è nascosto il fallimento dell’obiettivo opposto…
E io ho due obiettivi opposti, solidi e robusti: perdermi per ritrovarmi e ritrovarmi per non perdermi. Due obiettivi solidi e robusti come alberi secolari.
Ecco perché amo le amache perché non mi obbligano a scegliere tra un albero e l’altro,
ma mi invitano a cullarmi nella sospensione tra i due…
Il terzo grado di Libertà (ricordi di geometria)
Un punto su una retta
si muove lungo una traiettoria definita.
Ha un unico grado di libertà.
Un punto su una superficie
può percorrere infinite traiettorie.
Ha due gradi di libertà,
ma non può mai staccarsi da quella superficie.
Un punto nello spazio
può scegliere tra infinite traiettorie tridimensionali.
Ha tre gradi di libertà.
Conosce il terrore,
la solitudine,
la meraviglia
e l’estasi
del terzo grado di Libertà
si muove lungo una traiettoria definita.
Ha un unico grado di libertà.
Un punto su una superficie
può percorrere infinite traiettorie.
Ha due gradi di libertà,
ma non può mai staccarsi da quella superficie.
Un punto nello spazio
può scegliere tra infinite traiettorie tridimensionali.
Ha tre gradi di libertà.
Conosce il terrore,
la solitudine,
la meraviglia
e l’estasi
del terzo grado di Libertà
7 febbraio 2007
Torno a Vivere
Oggi sono pronto a gridare “Vivere”
a squarcia gola
e a strapparmi di dosso
questa inutile e secca corteccia.
Sono pronto a oscillare nel vento
come un giovane ramo di salice
e a balenare nell’oscurità della notte
come una solitaria luce nella campagna.
Vivere forse non è altro che fremere
e ogni fremito non dura più di un attimo
Li sto raccogliendo uno ad uno questi attimi,
e li sto legando tutti insieme questi fremiti
Me la cucirò stretta addosso
questa dannata voglia di vivere
Morirò vivendo
lo giuro a me stesso!
a squarcia gola
e a strapparmi di dosso
questa inutile e secca corteccia.
Sono pronto a oscillare nel vento
come un giovane ramo di salice
e a balenare nell’oscurità della notte
come una solitaria luce nella campagna.
Vivere forse non è altro che fremere
e ogni fremito non dura più di un attimo
Li sto raccogliendo uno ad uno questi attimi,
e li sto legando tutti insieme questi fremiti
Me la cucirò stretta addosso
questa dannata voglia di vivere
Morirò vivendo
lo giuro a me stesso!
2 febbraio 2007
La mia storia di assassino seriale
Per primo uccisi il mio corpo
decidendo non so perché
di non rimettere a posto
questa spalla lussata.
Poi uccisi la morte,
quando, travestita da schianto,
prese con se
la persona che amavo.
Subito corsi in chiesa distrutto
cercando aiuto nel prete,
ma quando mi accorsi
che blaterava a vuoto, uccisi pure lui.
E prima di uscire per sempre
da quella inutile chiesa,
uccisi anche quel piccolo dio
già sanguinante appeso a una croce
I miei non capirono,
fui costretto a farlo,
per quanto li amassi,
li dovetti uccidere.
Si trattò poi di legittima difesa
quando uccisi il sogno dell’amore eterno,
appena un attimo prima
che lui facesse lo stesso con me.
______________________
Era da un po’ che non mi succedeva
ma oggi è accaduto di nuovo, ho ucciso.
Oggi finalmente ho trovato il coraggio
ed ho ucciso la mia eterna ipocrisia.
Ora non ti stupire
se mi copro di nebbia
sono un assassino seriale
che bracca la sua prossima vittima
e sono la prossima vittima
braccata dall’assassino seriale.
decidendo non so perché
di non rimettere a posto
questa spalla lussata.
Poi uccisi la morte,
quando, travestita da schianto,
prese con se
la persona che amavo.
Subito corsi in chiesa distrutto
cercando aiuto nel prete,
ma quando mi accorsi
che blaterava a vuoto, uccisi pure lui.
E prima di uscire per sempre
da quella inutile chiesa,
uccisi anche quel piccolo dio
già sanguinante appeso a una croce
I miei non capirono,
fui costretto a farlo,
per quanto li amassi,
li dovetti uccidere.
Si trattò poi di legittima difesa
quando uccisi il sogno dell’amore eterno,
appena un attimo prima
che lui facesse lo stesso con me.
______________________
Era da un po’ che non mi succedeva
ma oggi è accaduto di nuovo, ho ucciso.
Oggi finalmente ho trovato il coraggio
ed ho ucciso la mia eterna ipocrisia.
Ora non ti stupire
se mi copro di nebbia
sono un assassino seriale
che bracca la sua prossima vittima
e sono la prossima vittima
braccata dall’assassino seriale.
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