2 febbraio 2007

La mia storia di assassino seriale

Per primo uccisi il mio corpo
decidendo non so perché
di non rimettere a posto
questa spalla lussata.

Poi uccisi la morte,
quando, travestita da schianto,
prese con se
la persona che amavo.

Subito corsi in chiesa distrutto
cercando aiuto nel prete,
ma quando mi accorsi
che blaterava a vuoto, uccisi pure lui.

E prima di uscire per sempre
da quella inutile chiesa,
uccisi anche quel piccolo dio
già sanguinante appeso a una croce

I miei non capirono,
fui costretto a farlo,
per quanto li amassi,
li dovetti uccidere.

Si trattò poi di legittima difesa
quando uccisi il sogno dell’amore eterno,
appena un attimo prima
che lui facesse lo stesso con me.

______________________

Era da un po’ che non mi succedeva
ma oggi è accaduto di nuovo, ho ucciso.
Oggi finalmente ho trovato il coraggio
ed ho ucciso la mia eterna ipocrisia.

Ora non ti stupire
se mi copro di nebbia

sono un assassino seriale
che bracca la sua prossima vittima
e sono la prossima vittima
braccata dall’assassino seriale.

1 commento:

  1. E' sorprendente,quanta forza puo' avere un sogno,prima di morire.
    E quanto forti possono essere queste ali.
    Anche se spezzate continuano a volare....
    volare lontano.

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