30 aprile 2006

Nevrosi umana (Parte 5)

No, non mi sono dimenticato che per ora mi sono limitato a criticare un modello comportamentale e che il mio intervento non è stato granchè costruttivo. Eppure ancora non siamo pronti per ricostruire…

Riassumiamo quanto detto: abbiamo ipotizzato (dati psedo-statistici alla mano) una sensazione di insicurezza, ansia, insoddisfazione, infelicità, inquietudine essere alla base di tutti (o quasi) i comportamenti umani (il PROBLEMA).
Abbiamo osservato come le CAUSE di questo problema, troppo spesso vengano cercate all’esterno del nostro essere.
La conseguenza è che le SOLUZIONI escogitate (riconducibili a denaro, successo, potere… ma anche ideali, impegno, lotta etc.) sono assolutamente inefficaci.
Gli OBIETTIVI di benessere allora sembrano raggiunti solo per brevi attimi e poi ci sfuggono costringendoci a continue rincorse.

Rivediamo il tutto da una prospettiva leggermente diversa… che ne è del nostro benessere?

Diamo una Definizione:

Assunto per corretto i QUADRATO ESISTENZIALE tracciato al post 3, il BENESSERE UMANO (b) è una funzione lineare in n variabili (esterne a noi) così definita:

b = [a x (Denaro)] x [b x (Successo)] x [g x (Vita sociale)] x [d x (Amore)] x [e x (Lavoro)] x [f x (Automobile)] x…

- Le variabili non sono del tutto indipendenti dato che la variabile Denaro sembra avere una correlazione diretta con tutte le altre.
- a, b, g, d, e, f… sono dei coefficienti correttivi personali e soggettivi il cui valore è sempre positivo (data la correlazione del punto sopra, generalmente il coefficiente a è molto maggiore degli altri).

Da questa definizione, consegue in maniera logica che:
Condizione necessaria e sufficiente affinché il BENESSERE sia maggiore di zero è che siano maggiori di zero tutte le variabili indipendenti che lo definiscono.

Tenere sotto controllo tutto questo è davvero faticoso!


…Come possiamo mantenere la funzione del BENESSERE maggiore di zero?
Il numero n delle variabili che definiscono (b) è generalmente troppo alto per esercitare un efficace controllo su di esse. Alla fine ci rendiamo conto che il tutto non dipende direttamente da noi… L’andamento passato di (b) è stato determinato da eventi esterni del tutto casuali che, per le leggi stocastiche, tenderanno a ripetersi identici nel futuro.



…concludiamo che l’andamento della funzione del BENESSERE nel futuro, tenderà a riprodurre fedelmente l’andamento registrato nel passato. Ripeto: ci convinciamo che non esiste motivo logico per il quale l’andamento futuro della curva del benessere debba scostarsi dall’andamento passato.

Da qui è immediato concludere che:
Il Passato è di fondamentale importanza: è necessario ancorarsi alle esperienze passate, ricordare ciò che ci ha fatto soffrire e ripetere schemi e comportamenti a noi noti per mettersi al riparo dagli eventi futuri che potrebbero influenzare l’andamento della nostra funzione b.




Il Presente non ha alcuna importanza: l’impegno nell’attività di proiezione e prevenzione è tale da rendere assolutamente inopportuno sprecare energia per vivere il Presente.

Nevrosi umana (Parte 4) - La centesima scimmia

Tratto da Life Tide (L'onda della vita), di Lyall Watson.

"Il comportamento della scimmia giapponese Macaca Fuscata è stato intensamente studiato dagli etologi per più di trent'anni, osservando un certo numero di colonie selvagge. Una di queste colonie viveva isolata sull'isola di Koshima, di fronte alla costa occidentale di Kyushu, dove nel 1952 l'uomo fornì alle scimmie una spinta evolutiva: delle patate dolci gettate sulla sabbia. Erano stati approntati una serie di posti di osservazione, nei punti d'incontro del territorio del gruppo. Abitualmente le giovani scimmie imparano le abitudini alimentari dalle madri, che insegnano loro cosa mangiare e come comportarsi con il cibo stesso. In questo gruppo di macachi si era sviluppata una complessa tradizione che comprendeva germogli, frutti, foglie, gemme, di centinaia di specie di piante. Perciò essi avvicinarono le nuove scorte di cibo 'artificiale', ma nulla nel loro repertorio li rendeva capaci di trattare con patate dolci selvatiche, coperte di sabbia. A un certo punto Imo, una femmina di diciotto mesi, risolse il problema, portando le patate giù verso il torrente e lavandole prima di mangiarle. Comparata con le conoscenze già acquisite da queste scimmie, questa era una vera rivoluzione culturale. Richiedeva astrazione e una deliberata manipolazione di parecchi parametri rispetto all'ambiente. Invertendo la normale tendenza, fu la giovane Imo a insegnare alla propria madre il trucco. Lo insegnò anche ai suoi compagni di gioco che, a loro volta, lo insegnarono ai loro genitori. Piano piano, la nuova cultura si sparse attraverso la colonia, e ogni passaggio ebbe luogo in piena vista degli osservatori. Nel 1958, tutti i giovani lavavano il cibo sporco, ma i soli adulti, (più vecchi di cinque anni) che adottavano le novità, erano quelli che l'avevano imparata dai figli. Poi successe qualcosa di straordinario: nell'autunno di quell'anno, un numero imprecisato di scimmie di Khosima lavava le patate dolci nel mare, perché Imo aveva fatto l'ulteriore scoperta che l'acqua salata non solo puliva il cibo ma gli dava un interessante nuovo sapore. Era un martedì quando gli etologi osservarono questo fenomeno: un certo numero di scimmie, diciamo 99, per rendere l'evento più chiaro, era sulla riva alle undici di quella mattina, quella stessa sera tutte le scimmie dell'isola avevano iniziato a lavare in mare le patate!
Possiamo immaginare che, raggiunta una certa massa critica, una centesima scimmia si sia aggregata al gruppo che lavava le patate provocando un drammatico cambio di comportamento nell'intera comunità. Non solo, il comportamento aveva in qualche modo superato le barriere naturali ed era apparso spontaneamente in colonie su altre isole e pure sulla terraferma, in un gruppo a Takasakiyama."




Morale: cambiando i nostri pensieri, emozioni e comportamenti, possiamo portare rivoluzionari (e pacifici) cambiamenti sul pianeta.

Mi piace pensare, ogni mattina che forse là fuori ci sono 99 scimmie che aspettano la centesima per cambiare il mondo...

E se fossi io la centesima scimmia?

Nevrosi umana (Parte 3)

E’ innegabile che non tutte le persone ricorrono alla soluzione magica del denaro. Ci sono persone assolutamente non attratte da questa “illusione”, persone che si pongono in contro tendenza rispetto alla società, che lottano per ideali o idee diverse. E’ vero. E’ una fortuna e una grande ricchezza.
Queste persone sono ogni giorno di più e presto raggiungeranno la massa critica sufficiente per cambiare la società…

Ma sono costretto a questo punto a spingermi in un’altra riflessione. Riflessione che faccio con il massimo rispetto e la massima consapevolezza, essendo nata non dall’osservazione di fenomeni esterni, ma dalla comprensione dei miei personali fenomeni interiori.

Sentirsi speciali, schierarsi a favore di un’ideale, avere un avversario col quale misurarsi, dedicarsi al prossimo o ad una giusta causa… non possono essere “SOLUZIONI magiche” al PROBLEMA esistenziale del quale stiamo parlando? Possono avere qualcosa in comune con la SOLUZIONE denaro/successo?

E a porsi la domanda è una persona (il sottoscritto) che nella sua vita, ha pensato di fare il missionario, poi il terapeuta, poi il guru, poi l’alternativo, poi…
…poi ha riconosciuto in tutto questo la ricerca nevrotica di una SOLUZIONE magica al proprio PROBLEMA esistenziale.

Insomma anche chi adotta questi comportamenti apparentemente lodevoli, può farlo per motivazioni non cristalline… non c’è nulla di male, ma si sta commettendo ancora una volta un errore nell’identificare le CAUSE: le si stanno nuovamente ponendo fuori di noi, nella società, nell’ingiustizia, nell’inquinamento, nella guerra o nella fame del mondo.

Qui cammino su un campo minato e spero di cuore di non essere frainteso: tutte queste cose sono assolutamente da affrontare, il guaio è quando ci illudiamo di risolvere il nostro PROBLEMA esistenziale facendo la crociata contro qualcosa che sta fuori di noi.
E’ una SOLUZIONE irreale, rincorre CAUSE inesatte e come tale non può portarci al raggiungimento stabile e soddisfacente dei nostri OBIETTIVI.

Temo che non saranno queste persone a concorrere al raggiungimento della massa critica sufficiente per cambiare la società. Già perché l’energia di queste persone è comunque un’energia di mancanza, di lotta, di risentimento… e non un’energia di abbondanza, di pace e di amore.
Il loro cuore urla, ma il mondo ne ha già abbastanza di cuori che urlano… sta aspettando dei cuori capaci di cantare. Di agire cantando.

E le persone che hanno il cuore che canta, anche mentre affrontano l’ingiustizia o mentre perseguono un loro ideale, non ce ne è tantissime. Ma devono crescere e lo stanno facendo ogni giorno.

Lo conoscete il fenomeno della “centesima scimmia”?

Nevrosi umana (Parte 2)

Dicevamo che occorre ora disegnare il QUADRATO ESISTENZIALE dell’essere umano e verificare la correttezza dei legami causa – effetto in esso sottesi.

Ipotesi: non avendo la conoscenza necessaria e non ritenendo corretto effettuare generalizzazioni troppo ampie, scegliamo di concentrarci su quella minoranza dell’umanità che meglio conosciamo ossia su coloro i quali partecipano consciamente o inconsciamente alla rincorsa al denaro. Parliamo cioè di chi vive nella nostra società cosiddetta capitalistica. Insomma… parliamo di noi!

1. PROBLEMI - Quali sono i PROBLEMI che affliggono questo spicchio di genere umano?
Insicurezza, ansia, insoddisfazione, infelicità, inquietudine… e a chi mi dice “non è vero, io sono immune da tutto questo” chiedo di passare un’ora in solitudine in una stanza, in silenzio e senza alcuno stimolo… generalmente questo è sufficiente per riconoscere che alcune delle emozioni sopra citate fanno parte della nostra vita. Magari siamo talmente rapidi da lasciarle quasi sempre alle nostre spalle, ma appena rallentiamo esse ci raggiungono.
Che lo vediamo o no, questo è, nella mia esperienza, il grande problema dell’essere umano.

2. CAUSE - Quali sono le CAUSE che riteniamo alla base di questo PROBLEMA?
Generalmente ci diciamo: starò meglio quando avrò quella cosa, quando raggiungerò quel traguardo, quando sarò accettato da quella persona, quando sarò riconosciuto da quel gruppo di persone… Insomma le cause sembrano essere riconducibili a:
 “Non ho abbastanza”
 “Non sono abbastanza (gli altri non mi vedono, approvano e amano abbastanza)”

3. SOLUZIONI - Se questo è vero, risulta automatico individuare la soluzione: il DENARO.
“Con molto denaro potrò avere quello che voglio, potrò apparire nella maniera migliore; sarò visto, accettato e amato!”. Il denaro richiede un grande impegno sia per guadagnarlo che per utilizzarlo nella maniera migliore.

4. OBIETTIVI - La caccia al denaro e l’applicazione nell’utilizzarlo al meglio ci chiedono tantissime energie, ci fanno correre dalla mattina alla sera… ci fanno lasciare indietro il nostro PROBLEMA (insicurezza, ansia, insoddisfazione, infelicità, inquietudine). In realtà dunque la SOLUZIONE generalmente adottata non risolve il PROBLEMA ma ha comunque un effetto lenitivo:
 lo tampona con momentanee illusioni e fugaci soddisfazioni
 lo tiene a distanza impegnando la nostra mente, le nostre energie e il nostro tempo.




Il quadrato esistenziale così disegnato ci appare aderente alla realtà, o meglio all’irrealtà, delle convinzioni comunemente condivise.

Parliamo di “irrealtà” perché riteniamo che in questo modello vi siano errori, fraintendimenti e illusioni.
Le analizziamo nel seguito
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I PROBLEMI esistenziali fanno parte della natura umana eppure vengono troppo spesso evitati, negati o rimossi.

La natura umana prescrive per ciascuno di noi un viaggio attraverso vallate oscure frammezzate da colline, montagne e vette assolate. Abbiamo una libertà totale nel definire l’itinerario i suoi tempi e i luoghi di sosta. Al limite siamo addirittura liberi di scegliere di non muoverci per lunghi periodi (intere vite).
E’ però evidente che se rifiutiamo sistematicamente di scendere dalle alture e di attraversare le valli, il nostro cammino sarà circoscritto ad un territorio limitato. Vivremo allora in una sorta di area protetta nella quale ci sembrerà di avere il controllo quasi assoluto della situazione. La contropartita è che esploreremo solo una minima parte del territorio che è a noi accessibile.

Allora quella sensazione di insicurezza, ansia, insoddisfazione, infelicità, inquietudine di cui stiamo parlando, potrebbe non essere altro che il sottile richiamo delle vallate oscure e degli sconfinati territori (del nostro essere) che chiedono di essere esplorati.

In questa ottica il malessere che abbiamo identificato come il PROBLEMA di questo spicchio di Umanità, avrebbe la sua origine all’interno della persona e non all’esterno.
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Quindi le CAUSE del problema andrebbero cercate anch’esse all’interno: nelle valli oscure e nei territori inesplorati del nostro essere. Ma l’esplorazione interiore ci fa paura, forse ci porterebbe a contatto con situazioni dolorose. Ed ecco allora la tentazione di cercare in un’altra direzione: all’esterno.

“Non è la valle oscura dentro di me che mi chiama ma la vetta là fuori! Starò bene quando avrò raggiunto quella vetta: quando possiederò quella cosa, quando raggiungerò quel traguardo, quando sarò visto, accettato, amato da quella o quelle persone.”

Ed ecco che il percorso di rimozione o soluzione dei PROBLEMI passa attraverso un’individuazione conscia o inconscia (collettiva o sociale) di false CAUSE esterne, sulle quali sia possibile avere il controllo. Ben più difficile e “pericoloso” sarebbe accettare e controllare CAUSE con genesi interiore.

Bene… preso per buono quanto detto sarebbe onesto da parte nostra spiegare quali siano allora le CAUSE reali interiori del PROBLEMA in questione. Assolutamente sì, ma lo faremo più tardi… Siamo ancora impegnati nella fase di distruzione e preferiamo ricostruire tutto alla fine.
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Il passaggio logico e causale che lega queste CAUSE irreali ed esterne alle SOLUZIONI comunemente accettate è ineccepibile.
Se la CAUSA del mio PROBLEMA è là fuori, ho una sola SOLUZIONE: raggiungere la vetta, possedere, controllare, essere visto, accettato, ammirato e amato. Il gioco è fatto: ho una SOLUZIONE in tasca che può essere realizzata… o meglio acquistata. Già, perché non c’è via di scampo: il denaro diventa strumento principe (anche se non esclusivo) di questa SOLUZIONE.

Se avessimo identificate le CAUSE corrette, attraverso questa SOLUZIONE ciascuno potrebbe risolvere i propri PROBLEMI in maniera efficace e definitiva. Il denaro sarebbe lo strumento per raggiungere degli OBIETTIVI di possesso, controllo, visibilità, accettazione etc. e come tale sarebbe importante… tanto quanto lo è una bicicletta per raggiungere il centro della città. Ma il tutto finirebbe lì.
Suscita stupore chi continua ad acquistare biciclette quando ne può utilizzare solo una alla volta. Invece non suscita stupore chi accumula danaro, possedimenti, potere etc. per il gusto di farlo.
Non ci stupiamo più di questo perché siamo tutti tacitamente consapevoli: queste SOLUZIONI hanno effetti temporanei e mai definitivi… ci portano all’assuefazione e alla dipendenza piuttosto che alla pace e alla libertà.

Ciononostante difficilmente mettiamo in discussione l’itero castello di carte, ma preferiamo dire: “non ho ancora abbastanza, non sono ancora abbastanza… quando avrò…, quando sarò… allora sì che starò bene, risolverò tutti i PROBLEMI.”
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Insomma l’OBIETTIVO di raggiungere il benessere eliminando i PROBLEMI è diventato poco per volta una simpatica utopia rimandabile senza grossi interrogativi. Una splendida carota che ci costringe a correre lasciandoci così alle spalle i PROBLEMI anziché ad affrontarli e risolverli.
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NB:
Da almeno 2000 anni a questa parte abbiamo dei potenti alleati che vivono di questa grande eresia, ossia che la fonte dei nostri prblemi (e quindi la strada del nostro benessere) sia al di fuori di noi.

Lo fa la Chiesa
dicendoci cosa è bene e cosa è male,
privandoci di fatto della libertà interiore,
condizionando i nostri pensieri, le nostre emozioni e le nostre azioni,
proponendoci modelli di santità irraggiungibili
e facendoci sentire inadeguati se non corrispondiamo a quei modelli

Lo fanno oggi più che mai le multinazionali
dicendoci cosa è bello e cosa è brutto,
privandoci di fatto dell’autonomia di giudizio,
condizionando i nostri pensieri, le nostre emozioni e le nostre azioni,
proponendoci modelli di bellezza, gioia e benessere irraggiungibili,
facendoci sentire inadeguati se non corrispondiamo a quei modelli

Così come la Chiesa ha posto il bene (Dio) e il male (il Demonio) al di fuori di noi,
le multinazionali hanno traslato il bello e il brutto su un piano puramente esteriore,
entrambe le filosofie ci spingono a fare i conti con ciò che c’è fuori
e mai con ciò che abbiamo dentro!

Nevrosi umana (Parte 1)

Ritengo non sia etico che la ricchezza (intesa come capitale monetario) sia fonte di ricchezza.
Questo, oltre ad essere alla base di gran parte del degrado che osserviamo quotidianamente nel mondo dell'economia e della politica, a livello macro, non può che divaricare ogni giorno di più la forbice ricchi – poveri.

Mi scervello da un po' per capire come scardinare questa centralità del capitale, cosa sostituire a questa logica perversa… E non ne esco!
Ci hanno già provato altri ma i risultati… sono sotto gli occhi di tutti.

Oggi, ho provato ad applicare lo schema PROBLEMI – CAUSE – SOLUZIONI –OBIETTIVI.

E’ il quadro di riferimento che utilizzo facendo consulenza: quando un cliente mi chiama ha generalmente chiare in mente due cose:
1. E’ consapevole di avere un PROBLEMA
2. Si è dato un OBIETTIVO: ridurre o eliminare il PROBLEMA.

Il ruolo del consulente è quello di costruire un ponte tra PROBLEMA e OBIETTIVO

Si tratta allora di:
a. individuare le reali CAUSE del PROBLEMA: spesso il cliente non è in grado di farlo da solo e rischia di identificare CAUSE sbagliate o non direttamente correlate al PROBLEMA.
b. Individuate le CAUSE, occorre trovare delle SOLUZIONI in grado di agire sulle CAUSE in maniera tale da ridurre o eliminare il PROBLEMA. Ossia di raggiungere l’OBIETTIVO.

In sintesi: ogni PROBLEMA ha delle CAUSE; ad ogni CAUSA occorre trovare delle SOLUZIONI in grado di consentire il raggiungimento dell’OBIETTIVO.




Evidentemente il denaro, visto il successo che riscuote, deve essere percepito come la SOLUZIONE ad uno o più PROBLEMI esistenziali che affliggono l’essere umano…

Inoltre, dato che nessuno sembra mai essere soddisfatto della quantità di danaro che possiede, mi sento di supporre che debba trattarsi di una SOLUZIONE temporanea e inefficace…

Mi viene quasi il dubbio che possa esserci confusione sulle CAUSE di questi PROBLEMI esistenziali… il che spiegherebbe l’inefficacia della SOLUZIONE denaro (come dicevamo, se non identifico la CAUSA corretta, nessuna SOLUZIONE potrà portarmi all’OBIETTIVO di eliminare il PROBLEMA).

Allora occorre disegnare il QUADRATO ESISTENZIALE dell’essere umano e verificare la correttezza dei legami causa – effetto in esso sottesi.

NB: Tutto ciò che dirò da ora in poi è frutto della mia personale esperienza che, per quanto ampia (ho lavorato come formatore con alcune centinaia di persone) resta pur sempre limitata e soggettiva.
Inoltre risente inevitabilmente della mia personale visione del mondo e della vita…

29 aprile 2006

Autunno in primavera

Quando smetterò di scrivere
per convincere te o forse me
di essere degno di attenzione?

quando accetterò il mio sconvolgente
totale devastante
essere normale?

quando accetterò
questa straziante
solitudine?

non ho niente da dirti oggi
non so neppure come riempire
il dono di questa giornata

oggi sono solo
oggi sono vuoto e secco

lo è la mia mente
lo è la mia anima
lo è, disperatamente, il mio corpo.

28 aprile 2006

Prigionieri della notte

Ci sono notti
che mi si cuciono
strette addosso

e il loro buio
si confonde con il mio

e le loro stelle
si rincorrono con le mie

in queste notti surreali
ti vorrei al mio fianco

se solo anche tu
almeno per un attimo

ti sentissi
prigioniera della notte

12 aprile 2006

La lama del coltello

Forse, il mio unico, vero nemico
è prorio questo mio sentirmi
sempre e comunque… speciale

Solo io sento
quello che sento

Solo io ho sofferto
quello che ho sofferto

Solo io provo i turbamenti
che provo

Solo io ho gli atroci difetti
che ho

L’essere speciale è la lama
del coltello che squarcia il mio essere normale
tra la volontà di cambiare
e l’assoluta impossibilità di farlo.

10 aprile 2006

Necrologio

Vorrei ricordarlo così...

APR 2006 -- "Ho troppa stima per gli italiani da pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che voteranno contro i loro interessi".

MAR 2006 -- "Mi accusano di aver detto più volte che i comunisti mangiano i bambini: leggetevi il libro nero del comunismo e scoprirete che nella Cina di Mao i comunisti non mangiavano i bambini, ma li bollivano per concimare i campi", ha detto parlando ad un comizio elettorale a Napoli.

GEN 2006 -- "Grazie Padre Massimiliano" dice ad un predicatore televisivo che lo ha elogiato per la difesa dei valori della famiglia . "Cercherò di non deluderla e le prometto due mesi e mezzo di completa astinenza sessuale fino al 9 aprile".

AGO 2005 -- "Neanche l'economia va così male. Dalla mia villa ho una vista panoramica che si distingue anche quest'anno per i numerosi yacht... Nessuno può vantare più cellulari, più automobili, più televisioni degli italiani. Sapete quante delle nostre donne possono permettersi dei trattamenti di bellezza?" dice in un'intervista al "La Stampa".

GIU 2005 -- Dichiara di aver usato il suo charme maschile per persuadere il presidente finlandese, Tarja Halonen, a lasciar cadere la richiesta del Paese di ospitare la nuova Authority europea sulla sicurezza alimentare. "Ho dovuto ricorrere alle mie capacità di playboy, anche se era da un po' che non le usavo" dice. L'ambasciatore finlandese ha protestato ufficialmente.

SET 2004 -- "Mussolini non ha mai ucciso nessuno. Mussolini mandava la gente in vacanza al confino" dice Berlusconi alla rivista Spectator, rispondendo "sì" quando gli viene chiesto se pensava che il dittatore fascista fosse stato "mite".

LUG 2003 -- "Signor Schulz, so che in Italia c'è un produttore che sta girando un film sui campi di concentramento nazisti. La proporrò nel ruolo di kapò. Sarebbe perfetto" dice al parlamentare socialista tedesco Martin Schulz che l'aveva attaccato nel corso della presentazione della presidenza italiana dell'UE di fronte al parlamento europeo.

GIU 2003 -- "Tutti i cittadini sono uguali (davanti alla legge) ma forse il sottoscritto è un po' più uguale degli altri, visto che il 50 % degli italiani gli ha dato la responsabilità di governare il Paese" dice in un'udienza del processo per corruzione a Milano.

MAG 2003 -- "Ho una barca, ma negli ultimi due anni l'ho usata una sola volta per riportare la mia famiglia a casa. E non vado più nella mia casa alle Bermuda da circa due o tre anni... La mia vita è cambiata, la qualità è diventata terribile. Che lavoro tremendo" dice in un'intervista al New York Times.

DIC 2002 -- "I più svegli riusciranno sicuramente a trovare un secondo lavoro, anche non regolare" dice incoraggiando i lavoratori licenziati della Fiat a cercare un lavoro in nero.

OTT 2002 -- "Rasmussen non è solo un grande collega, ma anche il primo ministro più bello d'Europa" ha detto della sua controparte danese, Anders Fogh Rasmussen, in una conferenza stampa congiunta. "E' così bello che sto addirittura pensando di presentarlo a mia moglie", riferendosi ad un pettegolezzo secondo cui sua moglie aveva una relazione extraconiugale.

SET 2002 -- "In certi casi i pedalò sono utili. Nessuno (dei cadaveri) si è lamentato" ha risposto alla domanda sul perché la polizia avesse usato delle imbarcazioni a pedali per recuperare gli immigrati affogati.

FEB 2002 -- Durante una fotografia di gruppo al termine di un vertice informale dell'Ue in Spagna, fa le corna dietro la testa di Josep Pique, ministro degli Esteri spagnolo.

OTT 2001 -- Fa scoppiare una polemica nel mondo islamico quando dichiara che l'Occidente dovrebbe essere conscio della sua "superiorità".
"Dovremmo essere consapevoli della superiorità della nostra civiltà, che consiste in un sistema di valori che ha dato alla gente un benessere diffuso e garanzie di rispetto per diritti umani e religione" ha detto. "Questo rispetto certamente non esiste negli Stati musulmani".


...O forse vorrei solo dimenticare in fretta tutto questo!

2 aprile 2006

Generale

C’è una voce che lamenta
fatica e stanchezza.
Un’altra che vuole fermarsi
ha paura ad andare avanti.
Un’altra ancora che si logora
per i più assurdi sensi di colpa.

…E ce ne è una che si sente vittima
della vita e degli eventi
e un’altra adirata contro
il mondo e la sua follia
e un’altra ancora che semplicemente
vorrebbe fuggire lontano.

E a volerle ascoltare tutte
ne udirei altre mille…

quella vogliosa di sesso
quella a caccia di danaro
quella assetata di potere
e quella che proclama la mia superiorità
sopra agli altri e sul mondo intero.

E dunque… chi sono io?

Non sono io quelli che parlano!
Non sono io quelle voci!

Io, semmai, sono colui che le ascolta.
Io sono colui che, sorridendo, scrive di loro.

Io sono il dispensatore della mia volonta,
io sono il generale di questo esercito ubriaco.

Io sono l’artefice di ogni mia vittoria
così come la causa di ogni mia sconfitta.