30 aprile 2006

Nevrosi umana (Parte 5)

No, non mi sono dimenticato che per ora mi sono limitato a criticare un modello comportamentale e che il mio intervento non è stato granchè costruttivo. Eppure ancora non siamo pronti per ricostruire…

Riassumiamo quanto detto: abbiamo ipotizzato (dati psedo-statistici alla mano) una sensazione di insicurezza, ansia, insoddisfazione, infelicità, inquietudine essere alla base di tutti (o quasi) i comportamenti umani (il PROBLEMA).
Abbiamo osservato come le CAUSE di questo problema, troppo spesso vengano cercate all’esterno del nostro essere.
La conseguenza è che le SOLUZIONI escogitate (riconducibili a denaro, successo, potere… ma anche ideali, impegno, lotta etc.) sono assolutamente inefficaci.
Gli OBIETTIVI di benessere allora sembrano raggiunti solo per brevi attimi e poi ci sfuggono costringendoci a continue rincorse.

Rivediamo il tutto da una prospettiva leggermente diversa… che ne è del nostro benessere?

Diamo una Definizione:

Assunto per corretto i QUADRATO ESISTENZIALE tracciato al post 3, il BENESSERE UMANO (b) è una funzione lineare in n variabili (esterne a noi) così definita:

b = [a x (Denaro)] x [b x (Successo)] x [g x (Vita sociale)] x [d x (Amore)] x [e x (Lavoro)] x [f x (Automobile)] x…

- Le variabili non sono del tutto indipendenti dato che la variabile Denaro sembra avere una correlazione diretta con tutte le altre.
- a, b, g, d, e, f… sono dei coefficienti correttivi personali e soggettivi il cui valore è sempre positivo (data la correlazione del punto sopra, generalmente il coefficiente a è molto maggiore degli altri).

Da questa definizione, consegue in maniera logica che:
Condizione necessaria e sufficiente affinché il BENESSERE sia maggiore di zero è che siano maggiori di zero tutte le variabili indipendenti che lo definiscono.

Tenere sotto controllo tutto questo è davvero faticoso!


…Come possiamo mantenere la funzione del BENESSERE maggiore di zero?
Il numero n delle variabili che definiscono (b) è generalmente troppo alto per esercitare un efficace controllo su di esse. Alla fine ci rendiamo conto che il tutto non dipende direttamente da noi… L’andamento passato di (b) è stato determinato da eventi esterni del tutto casuali che, per le leggi stocastiche, tenderanno a ripetersi identici nel futuro.



…concludiamo che l’andamento della funzione del BENESSERE nel futuro, tenderà a riprodurre fedelmente l’andamento registrato nel passato. Ripeto: ci convinciamo che non esiste motivo logico per il quale l’andamento futuro della curva del benessere debba scostarsi dall’andamento passato.

Da qui è immediato concludere che:
Il Passato è di fondamentale importanza: è necessario ancorarsi alle esperienze passate, ricordare ciò che ci ha fatto soffrire e ripetere schemi e comportamenti a noi noti per mettersi al riparo dagli eventi futuri che potrebbero influenzare l’andamento della nostra funzione b.




Il Presente non ha alcuna importanza: l’impegno nell’attività di proiezione e prevenzione è tale da rendere assolutamente inopportuno sprecare energia per vivere il Presente.

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