E’ innegabile che non tutte le persone ricorrono alla soluzione magica del denaro. Ci sono persone assolutamente non attratte da questa “illusione”, persone che si pongono in contro tendenza rispetto alla società, che lottano per ideali o idee diverse. E’ vero. E’ una fortuna e una grande ricchezza.
Queste persone sono ogni giorno di più e presto raggiungeranno la massa critica sufficiente per cambiare la società…
Ma sono costretto a questo punto a spingermi in un’altra riflessione. Riflessione che faccio con il massimo rispetto e la massima consapevolezza, essendo nata non dall’osservazione di fenomeni esterni, ma dalla comprensione dei miei personali fenomeni interiori.
Sentirsi speciali, schierarsi a favore di un’ideale, avere un avversario col quale misurarsi, dedicarsi al prossimo o ad una giusta causa… non possono essere “SOLUZIONI magiche” al PROBLEMA esistenziale del quale stiamo parlando? Possono avere qualcosa in comune con la SOLUZIONE denaro/successo?
E a porsi la domanda è una persona (il sottoscritto) che nella sua vita, ha pensato di fare il missionario, poi il terapeuta, poi il guru, poi l’alternativo, poi…
…poi ha riconosciuto in tutto questo la ricerca nevrotica di una SOLUZIONE magica al proprio PROBLEMA esistenziale.
Insomma anche chi adotta questi comportamenti apparentemente lodevoli, può farlo per motivazioni non cristalline… non c’è nulla di male, ma si sta commettendo ancora una volta un errore nell’identificare le CAUSE: le si stanno nuovamente ponendo fuori di noi, nella società, nell’ingiustizia, nell’inquinamento, nella guerra o nella fame del mondo.
Qui cammino su un campo minato e spero di cuore di non essere frainteso: tutte queste cose sono assolutamente da affrontare, il guaio è quando ci illudiamo di risolvere il nostro PROBLEMA esistenziale facendo la crociata contro qualcosa che sta fuori di noi.
E’ una SOLUZIONE irreale, rincorre CAUSE inesatte e come tale non può portarci al raggiungimento stabile e soddisfacente dei nostri OBIETTIVI.
Temo che non saranno queste persone a concorrere al raggiungimento della massa critica sufficiente per cambiare la società. Già perché l’energia di queste persone è comunque un’energia di mancanza, di lotta, di risentimento… e non un’energia di abbondanza, di pace e di amore.
Il loro cuore urla, ma il mondo ne ha già abbastanza di cuori che urlano… sta aspettando dei cuori capaci di cantare. Di agire cantando.
E le persone che hanno il cuore che canta, anche mentre affrontano l’ingiustizia o mentre perseguono un loro ideale, non ce ne è tantissime. Ma devono crescere e lo stanno facendo ogni giorno.
Lo conoscete il fenomeno della “centesima scimmia”?
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