6 novembre 2004

Poesie - Le notti di Ulisse

Oggi l’oceano
gli è parso immobile,
scolpito
identico a quello di ieri

oggi nessun brivido
nessun’emozione
genera in lui
quello spicchio di oceano
cucito stretto attorno
al piccolo porto




E quel porto,
con le sue banchine
e quelle quattro case del villaggio
e il campanile della chiesa…

oggi conosce a uno a uno i viottoli,
le case, i muri, le singole pietre
…come il carcerato conosce la sua cella

Insonne
pensa alle braccia distese del faro
che lo avevano condotto
verso il calore di casa

a chi porge ora
le sue braccia quel faro?

E’ giusto
vagheggiare l’oceano da terra?
o la terra
che va agognata dal mare?

Quante notti insonni ancora?

Quante volte ancora
dovrà scegliere
tra un porto
e una rotta?

1 commento:

  1. Saludos desde España.

    Es inquieto vivir que no sintieron.
    ni en su destierro comprender pudieron,
    gentes felices,que índole ligera
    hacer fácil amar tierra extranjera.
    Duque de Frías

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