27 novembre 2004

Racconti - Un consulente alla corte di Cheope

Il Faraone Cheope aveva deciso di strabiliare il mondo, facendosi costruire la tomba più mastodontica che mai potesse essere realizzata: una piramide in granito alta 146 metri e con lati di base di 230 metri.

Aveva radunato le migliori menti del tempo per la progettazione e lo studio di fattibilità. Come project manager era stato designato il più promettente degli ingegneri di corte.

Furono impiegati oltre 100.000 schiavi che lavoravano su più turni in maniera incessante, giorno e notte.

Dopo due anni di lavori, il giovane ingegnere si rese conto che qualcosa non andava: il cantiere Est procedeva troppo in fretta rispetto agli altri tre e questo avrebbe creato gravi scompensi nella gestione sincronica del progetto.
Astutamente inoltre, vide nella situazione una opportunità: se avesse individuato il segreto dell’efficienza del cantiere Est e se fosse stato in grado di trasmetterlo agli altri cantieri, avrebbe certamente chiuso il progetto con qualche anno di anticipo rispetto alle previsioni.

Fu così contattato un Consulente esterno che iniziò immediatamente a girovagare per i quattro cantieri in cerca di indizi: le pietre erano le stesse, ogni cantiere disponeva dello stesso numero di schiavi, tutti utilizzavano le stesse tecniche e gli stessi strumenti… eppure la maggior efficienza del cantiere Est era palese.

Il Consulente prese allora ad intervistare gli schiavi, uno per ogni cantiere. La domanda era semplicemente:
“Cosa stai facendo, buon uomo?”

Nel cantiere Nord si sentì dire:
“-Buon Uomo-? …e ti sembra un lavoro da uomini questo? 12 ore al giorno a 42° rompendo e spingendo inutili pietroni per un pezzo di pane? …Vai a dire -Buon Uomo- a tuo nonno!”

Nel cantiere Ovest ottenne la risposta:
“Sto spaccando le pietre, non vedi? Potresti aiutarmi invece di farmi perdere tempo!”

Nel cantiere Sud la risposta fu:
“Ci mancava solo il consulente! Secondo te, cosa sto facendo? Ma la laurea, a cosa ti serve?”

Per l’ultima volta, con la coda tra le gambe, il consulente pose la solita domanda ad uno schivo del cantiere Est:
“Cosa stai facendo, buon uomo?”
La risposta fu:
“Cosa STIAMO facendo, vorrai dire! Stiamo costruendo il più grande monumento della storia, un’opera che anche tra 10.000 anni susciterà meraviglia e ammirazione!”

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