21 dicembre 2007
14 dicembre 2007
23 Dicembre 1998
Scriverò parole che nessuno leggerà.
Starò da solo dinanzi a un foglio
e in silenzio aspetterò.
Saranno solo macchie confuse di inchiostro
o sarà forse il mio Cuore che parla?
Ma che importanza ha?
Già questa stupida domanda
ha macchiato un foglio bianco.
Buon natale, Massimo
24 Dicembre 2002
Guarda la loro gioia:
con luci, palline colorate e mille pacchetti ai loro piedi
sembrano davvero degli Alberi di Natale.
Guarda invece la mia tristezza:
ho perso ad una ad una tutte le foglie
erano mie, le ritenevo mie per l’eternità.
E me le hanno portate via.
Guarda oggi la mia tristezza.
Oggi è Natale per tutti, ma non per me
non ho nessuno per cui decorarmi
e sono spoglio
non ho nessuno a cui fare doni
e sono arido.
Dove è il Natale ?
E mi vergogno della mia solitudine.
E vorrei essere abbattuto
per non rovinare la festa a nessuno.
Mi vedo a terra, col tronco
spezzato
e vedo una lacrima della mia Vita che cade nel fango.
Ecco la Vita,
allora c’è ancora!
Apro gli occhi, asciugo le lacrime
e sento la Vita dentro di me
E stendo i miei rami che abbracciano il cielo
e sento il mio tronco più forte che mai
e stringo la terra con le mie profonde radici.
Sì, sono spoglio, ma le foglie che ho perso
ora mi nutrono e mi fanno più forte.
E la Vita in me è più forte che mai,
nascosta, in attesa, come è giusto che sia
quando fuori fa troppo freddo.
A Primavera
ricostruirò una ad una le mie foglie
e sarò verde di nuovo,
più forte, più grande.
Ma oggi è Natale
e quell’incosciente di Gesù
ancora una volta ha scelto di nascere nella
mia grotta fredda e buia.
Ne sono sicuro,
quella goccia di Vita che mai mi abbandona,
è proprio Lui che vuole vivere
anche quest’anno dentro di me.
Forse, non travestirsi da Albero di Natale in questa notte,
è necessario per sentire il debole pianto
della Nuova Vita che nasce.
11 dicembre 2007
Nessuna paura
passiamo di qui
di qui dove la vita
offre l’orizzonte più ampio
di qui dove il vuoto
ci fa tremare le ginocchia.
Ma nessuna paura amore,
dammi la mano,
passiamo di qui
perché sia quel vuoto
che quell’orizzonte
sono parti di noi.
Esplorami amore
e io esplorerò te
passiamo di qui,
dammi la mano
la strada la so.
4 dicembre 2007
Nebbia o non nebbia
scoprirla avvolta da una coltre di nebbia pennellata di rosa dai primi raggi del mattino…
E sorprendermi ad ammirare con trasporto questo spettacolo della natura.
Dopo pochi minuti, uscire dall’autostrada a Firenze Nord e trovarsi avvolti tra il traffico in una schifosissima coltre di nebbia dalle tinte indefinite tra il grigio e il rosa.
E sorprendermi ad imprecare con trasporto contro questo fenomeno della natura.
Come nella natura, così nella mia vita
la nebbia è splendida solo se la guardo dall'alto.
Come nella mia vita, così nella natura
non arrivo da nessuna parte se non attraverso la valle.
Nebbia o non nebbia!
26 ottobre 2007
Piccole cose
I miei passi poi, di suole di cuoio che percuotono questo silenzio, risultano violenti, assurdi, fuori luogo, così come i miei lucidi pensieri, lubrificati da qualche bicchiere di troppo...
Cosa ci faccio qui? Perché produco rumori e pensieri inutili?
Forse dovrei togliermi le scarpe, forse dovrei sedermi ed ascoltare finalmente il silenzio dei miei non passi, la pace dei miei non pensieri…
Forse dovrei, ma allora mi raggiungerebbe il freddo e non so se avrei la forza di rialzarmi, di rimboccarmi le maniche, di rientrare a casa questa notte, di affrontare domani nuovamente il giorno.
Cosa ci faccio qui? Con questo vino in corpo, con questo pugno chiuso nel cuore, con questo baratro affilato sotto ai piedi? Perché continuo a percuotere la pace della campagna?
Cammino.
Commino per ricordarmi che in questa notte, le ali sono finte.
Cammino per insultare quel sogno di volare, almeno quanto lui oggi sembra insultare me…
Cammino per sentirmi normale.
Cammino per non sentirmi solo.
Cammino per dare un senso anche a questa notte di nulla.
Cammino per avere qualcosa da raccontare, domani.
Eppure ho solo cose piccole e poco significanti, e tu forse sarai deluso dalla piccolezza di questo racconto.
Cose piccole come una finestra accesa, nel nulla, nel silenzio, nel buio. Finestra accesa come faro di intimità. E nella finestra, una risata, una tavola, una famiglia.
Cose piccole come le lacrime che ho pianto, finalmente seduto, solo, davanti a quella finestra.
Cose piccole, insignificanti come questo mio fottuto non saper chiedere aiuto.
24 ottobre 2007
Il mio regalo per la tua cresima...
Infatti ho il difetto che anche quando faccio un regalo a qualcun altro, succede sempre che compro cose che piacciono a me. Siccome poi ho pure dei gusti strani, a volte finisce davvero che il mio regalo è proprio una schifezza!
Ecco, perchè provo a spiegarti il motivo per cui ti ho regalato un piccolo zaino da montagna con alcuni oggetti dentro.
UNO ZAINO… perché rappresenta il movimento, il mettersi in viaggio… PICCOLO però, perché i viaggi che io amo di più, non sono più grandi di una passeggiata (non serve andare lontano per trovare posti magici e meravigliosi).
…PICCOLO anche perché leggeri si viaggia meglio (questa estate ho camminato per 60 chilometri con uno zaino enorme e pesantissimo, ti garantisco che mi sono pentito di essermi portato dietro tanta roba inutile); poi proprio tua sorella mi ha insegnato che le cose che abbiamo alla fine ci possiedono! Quindi quando si cammina, meglio avere poche cose, meglio essere leggeri.
Alcune cose però, sono indispensabili:
UNA BUSSOLA CON IL FISCHIETTO perché quando attraversi un bosco (e c’è sempre un bosco da attraversare) è facile perdere l’orientamento. Oppure può succedere di incontrare una farfalla colorata o un cerbiatto con le macchie bianche e gli occhi grandi, allora capita di seguirli e può succedere, facendolo, di perdere il nostro sentiero. Allora potrai fermarti e con la BUSSOLA cercare il nord, trovare di nuovo la strada giusta. Questa però è una rarissima BUSSOLA CON IL FISCHIETTO perché non sempre si riesce a ritrovare il sentiero da soli, neppure usando la bussola, e allora bisogna proprio avere il coraggio di chiedere aiuto. Un fischio FFFFIIIIIIIIIIIUUUUUUU e vedrai che qualcuno arriva sempre!
UN CANNOCCHIALE perché guardare la natura è come mangiare le ciliegie: più lo fai, più vorresti farlo! Sai, a me succede (mentre cammino) di iniziare a guardare un sasso (ci sono sassi incantevoli) e poi un fiore (ci sono fiori incantevolissimi) e poi un albero (ci sono alberi incantevolissimissimi) e poi un prato (ci sono prati incantevolissimissimissimi) e poi una montagna (ci sono montagne incantevolis… sì insomma, ci sono montagne davvero belle)… e come con le ciliegie, non vorrei fermarmi più, vorrei guardare più in là, più lontano, vorrei vedere anche i posti dove non potrò arrivare. Allora mi siedo, prendo il mio CANNOCCHIALE e guardo lontano lontano. Con un po’ di fantasia, ti garantisco che è come andarci davvero (e si risparmia anche un bel po’ di fatica). Ma serve la fantasia, e bisogna stare seduti, rilassati, per un po’.
Una TORCIA ELETTRICA perché a volte è bello camminare anche quando è buio. E’ bello andare avanti anche quando tutti gli altri si fermano perché sono stanchi o perché hanno paura. E’ bello camminare di notte, mentre tutti gli altri dormono, e scoprire che invece gli animaletti del bosco sono tutti in giro. Di notte ho incontrato volpi, gufi, civette, leprotti, cerbiatti, cinghiali, istrici, ghiri e tanti altri che non sono neppure riuscito a riconoscere. Sì, fa un po’ paura camminare di notte, ma alla fine non c’è niente da temere, è solo suggestione, è solo che gli altri (quelli pigri) non lo fanno e allora, ci sembra strano farlo proprio noi. Ma sai cosa ti dico? Sono loro (quelli che dormono o sonnecchiano davanti alla TV) che sono strani più di me. Se gli animaletti del bosco di notte vanno a spasso, avranno pure dei buoni motivi, no?
Un’AMACA perché riposarsi è un’arte. Un’arte che gli adulti hanno dimenticato; per questo ora corrono sempre, si affannano e alla fine sono sempre stanchi. Gli adulti quasi non vedono le cose incantevolissimissime che incontrano lungo la strada perché sono troppo impegnati ad andare veloci. Gli adulti, anche dopo che sono arrivati, non si riposano mai. Sono subito pronti a ripartire. Anche per questo non tutti gli adulti hanno uno zaino, perché tanto non camminano: si va troppo lenti a piedi, e ci si stanca troppo. Beh, ti svelo un segreto: più vai piano più cose meravigliose vedi… e più ti stanchi le gambe, più è bello sdraiarsi in AMACA quando sei arrivato. Poi, l’AMACA ha qualcosa di magico perché stai appeso agli alberi, come una foglia o come un frutto e… meraviglia! …gli animali del bosco non si accorgono che sei un essere umano (forse credono che tu sia un immenso fagiolo) e ti vengono vicino. Ho avuto uno scoiattolo che mangiava noccioline proprio sul ramo sopra di me, e una volta un capriolo è venuto a brucare proprio a pochi metri dalla mia amaca.
Come vedi nello zaino c’è ancora posto. E sai perché? perché quando cammini (che è un po’ come dire, “quando vivi”, “quando cresci” etc.), solo tu puoi sapere quali sono le cose importanti per te. Solo tu devi scegliere come riempire in tuo ZAINO. Allora, in bocca al lupo! Mollo la pezza! ;-) Volevo solo augurarti BUON VIAGGIO,!
29 settembre 2007
Dormi nelle mie mani
se vuoi.
Non negare l'autunno
questo freddo
la stanchezza
o il buio.
Non ti farò domande
come la terra non chiede al seme
"da dove vieni?
chi sei?
cosa sarai?"
Abbandonati alle mie braccia
come il seme alla terra.
Ancora questa notte
se vuoi
dormi nelle mie mani.
5 settembre 2007
Accidenti... ci sono proprio riuscito
Il progetto era perdermi per poi ritrovarmi.
Accidenti, mi sono perso a meraviglia.
Ma le ferie sono finite e non ho avuto il tempo di ritrovarmi!
E adesso?
2 agosto 2007
Citazione
è un avvicinamento lento, è un tempo:
non solo il raggiungimento della meta.
Il pellegrinaggio ha a che fare con la solitudine,
è perdersi per ritrovarsi".
Erri De Luca
1 agosto 2007
Cercando di perdermi
Mi trovano i clienti, mi trovano i familiari, mi trovano i pensieri, mi trovano le occupazioni, mi trovano le scadenze, mi trova il cellulare, mi trovano le mail... chiunque è in grado di raggiungermi. Di trovarmi. Di dirmi: "ah, sei lì!"
Il secondo problema è l'immagine sociale che scricchiolerebbe se iniziassi a negare questa diffusa percezione... Come posso spiegare che io non sono lì dove mi hanno trovato? Come posso dire che in realtà sono altrove... che si stanno sbagliando... senza per questo essere preso per pazzo?
Il terzo problema è di ordine interiore. Se tutto e tutti continuano a trovarmi, continuano ad indicarmi una strada, un percorso, un luogo dove io sono... come posso io perdermi? E se non sono più capace di perdermi, dove traggo gli stimoli della ricerca e del ritrovare me stesso?
La soluzione è una sola...
Sparire nella nebbia
ogni tanto
per un po'...
vi saluto
vado a perdermi
Puff... sparito!
23 luglio 2007
La ricchezza del vuoto
ciò che ho pensato ieri.
Ma questo è un pensiero nuovo
e pensandolo ho distrutto lo stampo.
Chi sarò domani?
17 luglio 2007
Il burattinaio delle stelle
appeso alle dita delle mie mani
Mani burattine
appese al battito del mio cuore
Cuore burattino
appeso al palpitare delle stelle
Stelle burattine
chi muove i vostri fili?
8 luglio 2007
Frontiere di bosco
Quella sottile fetta di selvaggio, resistente e contaminato al tempo stesso. Selvaggio abbastanza da sembrare foresta, se osservato spalle alla strada. Civilizzato a sufficienza da permetterti di raggiungerla al volo con uno sguardo quella strada di solido asfalto.
Oggi ricordo quel bosco, attaccato alle sbarre, prigioniero di quell’infinito ciglio di strada. Quel bosco, separato da se stesso da una violenta lama di asfalto. Quel bosco, mèta - oggi come nella mia infanzia - di fugaci pic-nic e avventurose battute ai funghi. Quel bosco vissuto dai piccoli uomini, dalle loro stoviglie, dalle loro scarpette di cuoio e dalle grosse gomme dei loro fuoristrada urbani.
Oggi osservo quel bosco, quasi pudico per lo sporco che ne attanaglia le radici. Oggi mi offende quello sporco di chi sosta, senza mai fermarsi, senza mai guardare, senza saper sentire… pronto a riprendere in fretta il suo viaggio insignificante che lo riporterà… sul suo divano, davanti alla sua televisione.
Oggi conosco l’altro bosco, quello oltre la frontiera, quello capace di scacciare ogni insulto di uomo, quello che da preda si fa cacciatore di chi non lo rispetta nel profondo e nella notte, quello che vive da sempre e per sempre, con o senza di me, con o senza di te.
Due tipi di bosco, due schemi di gioco, due specchi per me stesso.
6 luglio 2007
Salendo, sudando, scrivendo...
Massimo sale,
...voce fuori campo:
“Perché stai salendo?
Perché?
Perché stai salendo?
Per chi?
Per chi stai salendo?
Perché?”
Massimo aumenta il passo,
...voce fuori campo:
“Perché stai sudando?
Perché?
Perché stai sudando?
Per chi?
Per chi stai sudando?
Perché?”
Massimo si ferma e tira fuori il taccuino,
...voce fuori campo:
“Perché lo stai scrivendo?
Perché?
Perché lo stai scrivendo?
Per chi?
Per chi lo stai scrivendo?
Perché?”
Massimo decide che tra le sue personalità multiple, quella che fa tutte ste’ cazzo di domande è quella che andrebbe soppressa.
...Continua a scrivere, continua a salire… continua a sudare!
“Ma perché?
…per chi?”
25 giugno 2007
"Scusi cameriera..."
“Scusi? Mentre aspetto l’antipasto, mi darebbe un foglio e una penna, per favore? Perché vede, ho corso tutto il giorno e mi fermo solo ora… E tutte le volte che mi fermo, dopo una giornata di corse come questa, vengo raggiunto dalla mia ombra…
“Sono solo lampi, squarci, immagini fugaci… Le colgo di sfuggita quando, come ora, mi siedo al ristorante, o mi abbandono sul letto della mia stanza di hotel.
“Sì, sono solo immagini fugaci, ma hanno un valore inestimabile. Sono luci sulla mia ombra che ho ignorato tutto il giorno. Mi parlano di ciò che è vero, oltre il contegno che il lavoro mi richiede.
“Ecco l’ombra di quando in riunione mi sono vergognato di non sapere…
“Ecco l’ombra di quando, chiuso alla toilette mi sono perso ad osservare i grigi tetti delle fabbriche…
“Ecco l’ombra di quando ho pensato di non essere davvero in grado di farcela a gestire tutta questa complessità…
“Ecco l’ombra di quando non mi sono fatto valere quanto avrei voluto…
“Ecco l’ombra di quando pensavo a lei, fingendo di lavorare…
“Ecco l’ombra che mi chiede cosa diavolo ci faccio in una città muta e sorda come questa…
“Ecco l’ombra… che mi guarda e mi sussurra: ‘sei un uomo solo’
“…ecco, capisce… per favore mi può portare un foglio e una penna, prima dell’antipasto, prima che io perda ciò che alla fine sono?
"Grazie!"
22 giugno 2007
Volitivo!
oggi dovrei essere più volitivo…
vorrei esserlo…
ma oggi non sono abbastanza volitivo
per volerlo davvero…
figuriamoci per esserlo!
6 giugno 2007
Le buie notti dell'anima
tutto è terribilmente luminoso,
luce sui giochi a lungo nascosti,
luce sulle illusioni e le false promesse,
luce che brucia come energia
che corre incontrando ancora troppa resistenza.
Nelle buie notti dell’anima,
l’energia impiegata per controllare
e per creare mondi irreali,
fa ritorno a casa finalmente libera.
Illumina gli angoli bui,
brucia difese e protezioni,
travolge i piani e le strategie,
smaschera ogni autoinganno
e mi lascia qui, ancora una volta
solo con la mia anima.
Questo sono le mie
buie notti dell’anima,
momenti di luce tanto forte
da farmi male.
31 maggio 2007
Questa notte il mare…
perché imbrigliato tra palazzi e scogliere artificiali,
mi ha chiamato a se con un forza inaspettata
e mi ha fatto deliberatamente sedere sulla sua riva.
Abbiamo disegnato cerchi sulla sabbia
e aperto porte nelle quattro direzioni.
Mi ha chiesto di ascoltare
ciò che entrava in me da ciascuna porta.
Est – forte – euforia, promesse, energia, vitalità, incontri… speranza
Sud – debole – calore, luce, solidità, vita, relazioni… gioia
Ovest – forte – conclusioni, tramonti, sospensione, separazione… dolore
Nord – debole – silenzio, freddo, introspezione, profondità… solitudine
Così ho capito…
non ragionando,
ma ascoltando
che mi sono lasciato traghettare
su scialuppe improvvisate di sorrisi e di emozioni,
dal malinconico Ovest all’esuberante Est
senza attraversare, come il cerchio avrebbe richiesto,
la profonda solitudine del Nord
Così ho capito…
non ragionando,
ma ascoltando
che forse è per questo
che ancora non mi sento degno
di andare a Sud
22 maggio 2007
Solo io
rimangono comunque i miei occhi
con i quali fare i conti ogni sera
e ogni mattina.
Tu non mi hai visto,
ma loro sì
e su quella pellicola
misuro la leggerezza
della mia impeccabilità
ogni sera e ogni mattina.
E ora che non ci sei
ne tu ne altri,
e ora che sono solo
con i miei occhi
capisco finalmente
che sono io e solo io
su entrambi i piatti della bilancia.
Tutto il resto è una assurda
messa in scena
per sedurti
per compiacerti
per averti.
Perdonami.
Sono io e solo io
la misura di me stesso.
Perdonami.
Non poserò più
dinnanzi a te.
Perdonami,
sono solo Massimo.
17 maggio 2007
Funerali in corso
davanti ai lavori in corso
davanti alle gru e agli scavatori
Paralizzato
Sgranato
Assorto
Lo sguardo di chi usava
piccone, pala e carriola
Lo sguardo di chi ricorda in quel punto
un campo di grano o un albero maestoso
Lo sguardo di chi si accorge
che sta perdendo un altro frammento del proprio passato
Paralizzato
Sgranato
Assorto
mischiato alla terra smossa
affossato nelle voragini scavate
vedo quello sguardo
e abbasso il mio
con rispetto
come si fa ad un funerale
12 maggio 2007
Statemi lontano
se non sapete il perché state parlando
Statemi lontano
se non conoscete
cosa davvero muove le vostre energie
Statemi lontano
se negate le emozioni che non ritenete degne
e le sostituite con nebbia, scuse o alibi esterni
Statemi lontano
finché non sapete chi siete
ché io ho sfide reali
sulle quali cimentarmi
e di seghe mentali…
ne ho abbastanza delle mie.
1 maggio 2007
Primo Maggio
nessuno si dimenticherebbe mai del proprio partner…
Per la festa dei morti,
tutti quanti corriamo a salute i nostri cari al cimitero…
Allora, perché oggi che è la festa del lavoro…
l’unico pirla che lavora, sono io?
26 aprile 2007
Preferisco una domanda ad una risposta
Gaarder Jostein
24 aprile 2007
Motti e Detti rivisti e corretti
...Forse un tempo! Oggi nacono solo cavalcavia o rotatorie!
Motti e Detti rivisti e corretti
...che molto probabilmente non gliela dava a sufficienza!
Motti e Detti rivisti e corretti
...perchè in generale la si vede da lontano!
20 aprile 2007
Il Cerchio e il Fuoco
Persone... persone...
Persone che soffrono perché non si sentono in condizioni di dare il meglio di sé.
Persone arrabbiate perché non vedono riconosciuto tutto ciò che si sforzano di dare.
Persone che si accorgono con sofferenza che ciò che viene loro richiesto è più di quanto si sentono di dare.
Persone che piangono.
Persone che urlano.
Persone che mollano.
Cosa ci fa un ingegnere in mezzo a tutto questo? Come possono, un'organizzazione o una procedura o una regola, per quanto perfette, efficaci e ben progettate... come possono aiutare queste persone?
Lo so, lo sento, l'ho imparato, non è di briglie che hanno bisogno queste persone!
Queste persone appartengono alla Tribù Senza Falò.
Una tribù nella quale mancano gli anziani, lo sciamano, i guerrieri e il grande capo. Una tribù nella quale le persone non si toccano, non si sorridono, non si abbracciano. Eppure vivono ogni giorno gomito a gomito condividendo l'aria, lo spazio, gli obiettivi e le difficoltà.
Il rito serale del falò è andato perduto… dimenticato. E ora nessuno ha più quello spazio sacro nel quale raccontare il proprio vissuto giornaliero ai compagni, seduti in cerchio attorno al fuoco.
Hanno lasciato spegnere il fuoco.
Il cerchio della tribù sembra rotto per sempre.
In questa tribù non serve un ingegnere e non serve un consulente.
Servirebbe il fuoco o qualcuno in grado di riaccenderlo!
Servirebbe il cerchio o qualcuno in grado di ricostruirlo!
Ma per riaccendere il fuoco occorre bruciare l'emozione, e per ricostruire il cerchio, occorre essere disposti al contatto, all'abbraccio.
Eccomi.
Questa è la mia emozione, specchiati in me, bruciamo insieme tutta questa energia. Aiutami ti prego a tenere vivo questo fuoco.
Ecco, questo e quello che farò, terrò viva la fiamma dovessi bruciare ogni angolo di me.
Eccomi.
Questa è la mia mano, questo è il mio abbraccio, ricevo il tuo contatto e lo porto a chi non sei ancora pronto ad abbracciare. E anche a lui chiederò una mano, un abbraccio, per poi tornare qui e portarlo a te.
Ecco, questo è quello che farò, avanti e indietro tra te e lui, tra un ufficio all'altro, all'infinito fino a ricucire pezzo per pezzo l'intero cerchio.
Perché ora so ciò di cui avete bisogno.
17 aprile 2007
Il mago inutile
con un dito so bucare una nuvola,
con una mano farla lentamente evaporare
so parlare con il vento e con un fischio
so chiamarlo, schernirlo o quietarlo.
Io sono il mago della forza e della debolezza
ho un mantello che mi copre di amore
e uno che mi protegge dalla paura
e so indossare entrambi con egual disinvoltura
e sotto a entrambi c’è posto anche per te.
Io sono un mago
...un mago del tutto inutile
se non ci sei
tu stesa sotto al sole
tu che cammini nel vento
...un mago del tutto inutile
se non ci sei
tu stretta assieme a me
sotto al mantello.
30 marzo 2007
Resisto alla tentazione
io no
ho visto ad uno ad uno fermarsi
gli amici, i conoscenti
ciascuno ha trovato il proprio posto
nessuno ha resistito.
Anche per questo
sono solo
ma io no,
io non mi fermerò
dovessi camminare per sempre
con questo nodo in gola
dovessi salutare ancora mille volti
dovessi non arrivare da nessuna parte
dovessi accorgermi all'ultimo passo
di essermi perso
non voglio fermarmi
non questa volta.
29 marzo 2007
Tentazione
è ciò che da senso all'andare,
ciò che lo rende veramente utile e bello.
Agli occhi di Dio,
agli occhi dell'Universo,
agli occhi di chi incontri nel cammino"
(Maurizio Maggiani)
...Ma quanto è difficile non cedere a questa tentazione
specie quando si rimane soli lungo quel cammino!
27 marzo 2007
Poesie - Scelgo di illudermi
scelgo di illudermi
che il mio soffice letto
sia una macchina miracolosa
e che il sonno che verrà
sia una sorta di rito
di purificazione
scelgo anche per oggi
di illudermi.
di illudermi che domani
mi sveglierò migliore
non più alto o più bello
ma più sano dentro
più leggero
e con un po’ meno di contraddizioni
e scelgo di illudermi
che tutto accadrà
senza fatica
senza dolore
nel corso di un sonno sereno e profondo
(magari, perché no, fra sogni fantastici)
scelgo così
perché l’alternativa
sarebbe svegliarmi domani
con l’assoluta determinazione
a voler cambiare
ma non può essere domani quel giorno
perché oggi sono troppo stanco
ancora per oggi
scelgo di illudermi
26 marzo 2007
Poesie - La sfida del Dubbio
mi ha chiamato,
la sua mano
mi ha condotto fin qui
Il dubbio,
meravigliosa e terrificante creatura,
mi sfida di nuovo,
nel buio di questa notte
ma prima
mi chiede
di deporre
ogni armatura.
E' buio
il silenzio è totale
e io sono solo
ma non posso sottrarmi.
Accetto la sfida
Tremante
mi sfilo uno dopo l'altro
ogni pezzo dell'armatura:
il mio progetto di vita
il mio rapporto di coppia
la mia famiglia
la mia reputazione professionale
Nudo, accetto la sfida
anche se è buio
anche se ho paura
anche se speravo
di non doverlo fare mai più.
Ancora una volta
Accetto la sfida.
Mi tuffo
nel dubbio.
21 marzo 2007
Il fare
o per farlo meglio
o per smettere di farlo
...oppure ancora, per chiedermi:
"e questo? perchè minchia l'ho fatto?"
19 marzo 2007
Sancho dove sei?
solo i cinici e i codardi non si svegliano all'aurora:
per i primi è indifferenza e disprezzo dei valori
e per gli altri è riluttanza nei confronti dei doveri!
L'ingiustizia non è il solo male che divora il mondo,
anche l'anima dell'uomo ha toccato spesso il fondo,
ma dobbiamo fare presto perché più che il tempo passa
il nemico si fà d'ombra e s'ingarbuglia la matassa..."
[...]
"Sancho ascoltami, ti prego, sono stato anch'io un realista,
ma ormai oggi me ne frego e, anche se ho una buona vista,
l'apparenza delle cose come vedi non m'inganna,
preferisco le sorprese di quest'anima tiranna
che trasforma coi suoi trucchi la realtà che hai lì davanti,
ma ti apre nuovi occhi e ti accende i sentimenti.
Prima d'oggi mi annoiavo e volevo anche morire,
ma ora sono un uomo nuovo che non teme di soffrire..."
[...]
"Mi vuoi dire, caro Sancho, che dovrei tirarmi indietro
perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro ?
Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità,
farmi umile e accettare che sia questa la realtà ?
Il "potere" è l'immondizia della storia degli umani e,
anche se siamo soltanto due romantici rottami,
sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte:
siamo i "Grandi della Mancha", Sancho Panza... e Don Chisciotte!"
da: "Sancho Panza e Don Chisciotte" di Francesco Guccini
17 marzo 2007
Ciò che sempre resterà
quando sceglierai di non parlare
Ti guarderò
quando ti sentirai invisibile
Ti spingerò ad agire
quando crederai di non averne la forza
Ci sarò
quando sarai certa di essere rimasta sola
Ti amerò
quando penserai di non meritarlo
Sparirò
ogni volta che aprirai le ali
E poi ancora
e poi ancora
ci sarò
15 marzo 2007
Anima nomade
sono scosse da forze invisibili
Forse sono raffiche di vita battente
forse soltanto il fremito della mia anima nomade
Credo sia giunto il momento
di spostare di nuovo l’accampamento.
2 marzo 2007
Ho compreso...
...e non è vero che ho sempre una sola strada da percorrere!
E’ vero esattamente il contrario!”
Domenica sarà luna piena...
Sarò sotto la luna
tratto verso il cielo
da quei sottili fili di stelle
che non mi danno tregua
E mi costringono a stare eretto
a non chinare mai il capo
a non piegare mai la schiena
a guardare sempre in alto
E io domenica sera sarò nel buio
Sarò sotto la luna
sorretto e dipinto verso l’alto
da quei sottili pennelli di stelle
che da sempre mi danno luce
Che mi permettono di stare eretto
che mi hanno insegnato a non chinare mai il capo
che mi aiutano a mantenere dritta la schiena
che chiamano i miei occhi
e li incollano all’infinito oltre
E io domenica sera sarò ancora una volta
prigioniero della notte.
1 marzo 2007
Dubbi...
26 febbraio 2007
La mia storia... sulla neve
Più ancora che con una lettera,
ti parlerei di me
con queste mie impronte
lasciate sulla neve
Silenziose, solitarie
intrecciate a quelle di un capriolo
e di un’istrice.
Impronte selvatiche
estranee al mondo
nel quale cammini tu.
Ti scriverei
con le mie impronte sulla neve
una lettera pronta a dissolversi
ai primi raggi di primavera.
Ti perlerei di me attraverso
i segni del mio cammino
Ti chiederei di ascoltarmi
seguendo nel freddo le mie tracce
attraverso il bosco e la valle
e poi su, su quella cima che io amo.
Se saprai seguire
il mio racconto sulla neve,
ai primi raggi di primavera
mi troverai là
e allora, la mia storia,
quella che ti ho raccontato,
potrà finalmente dissolversi sotto il sole
perché tu sarai con me,
su quella cima che io amo.
19 febbraio 2007
Perchè l'amaca...
Perdermi, in un bosco, nella nebbia, nei ricordi, nelle sensazioni…
Avrei voglia di farlo, anche solo per un giorno ancora!
Ritrovarmi invece è un bisogno, un’esigenza:
ritrovarmi con i piedi per terra, con tutto il pragmatismo di cui dispongo,
con la assoluta determinazione ad essere efficace,
a lavorare, a portare i risultati.
Perché è per questo che vengo pagato.
Allora perdermi o ritrovarmi?
A ben pensare è una domanda mal posta, perché in ciascun successo è nascosto il fallimento dell’obiettivo opposto…
E io ho due obiettivi opposti, solidi e robusti: perdermi per ritrovarmi e ritrovarmi per non perdermi. Due obiettivi solidi e robusti come alberi secolari.
Ecco perché amo le amache perché non mi obbligano a scegliere tra un albero e l’altro,
ma mi invitano a cullarmi nella sospensione tra i due…
Il terzo grado di Libertà (ricordi di geometria)
si muove lungo una traiettoria definita.
Ha un unico grado di libertà.
Un punto su una superficie
può percorrere infinite traiettorie.
Ha due gradi di libertà,
ma non può mai staccarsi da quella superficie.
Un punto nello spazio
può scegliere tra infinite traiettorie tridimensionali.
Ha tre gradi di libertà.
Conosce il terrore,
la solitudine,
la meraviglia
e l’estasi
del terzo grado di Libertà
7 febbraio 2007
Torno a Vivere
a squarcia gola
e a strapparmi di dosso
questa inutile e secca corteccia.
Sono pronto a oscillare nel vento
come un giovane ramo di salice
e a balenare nell’oscurità della notte
come una solitaria luce nella campagna.
Vivere forse non è altro che fremere
e ogni fremito non dura più di un attimo
Li sto raccogliendo uno ad uno questi attimi,
e li sto legando tutti insieme questi fremiti
Me la cucirò stretta addosso
questa dannata voglia di vivere
Morirò vivendo
lo giuro a me stesso!
2 febbraio 2007
La mia storia di assassino seriale
decidendo non so perché
di non rimettere a posto
questa spalla lussata.
Poi uccisi la morte,
quando, travestita da schianto,
prese con se
la persona che amavo.
Subito corsi in chiesa distrutto
cercando aiuto nel prete,
ma quando mi accorsi
che blaterava a vuoto, uccisi pure lui.
E prima di uscire per sempre
da quella inutile chiesa,
uccisi anche quel piccolo dio
già sanguinante appeso a una croce
I miei non capirono,
fui costretto a farlo,
per quanto li amassi,
li dovetti uccidere.
Si trattò poi di legittima difesa
quando uccisi il sogno dell’amore eterno,
appena un attimo prima
che lui facesse lo stesso con me.
______________________
Era da un po’ che non mi succedeva
ma oggi è accaduto di nuovo, ho ucciso.
Oggi finalmente ho trovato il coraggio
ed ho ucciso la mia eterna ipocrisia.
Ora non ti stupire
se mi copro di nebbia
sono un assassino seriale
che bracca la sua prossima vittima
e sono la prossima vittima
braccata dall’assassino seriale.
28 gennaio 2007
Anima allergica
sono lo specchio dell’anima
…la mia anima è spesso
arrossata!
15 gennaio 2007
Eppure io VOGLIO
sarà finita troppo presto
e io, come chiunque altro,
non andrò da nessuna parte.
…Eppure io voglio attraversare
questa vita agendo,
non pensando all'agire,
né fantasticando su come starò quando avrò agito.
Lo so, in questa vita
tutto sembra importante
e tutto sembra dirti
“non muoverti”.
…Eppure io voglio camminare senza sosta
nella meraviglia, sul sentiero del mio cuore
Camminare sorridendo, fino a dimenticare l’onore, la dignità,
la famiglia, il mio nome, e perfino la meta.
Lo so, in questa vita
tutto sembra importante
e ogni cosa diventa
un fardello fatale.
…Eppure io voglio viaggiare leggero
come chi non ha altro
che una vita da vivere,
e la propria controllata follia per sopravvivere.
Lo so, ci si affanna,
si suda, si piange
per poi rimanere soli
e imperfetti fino alla fine.
Eppure io voglio imparare
e so che si impara come si va alla guerra;
con paura, con rispetto,
e con assoluta fiducia in se stessi.
8 gennaio 2007
Poesie - Il momento della verità
e arriverà quel momento.
Saremo seduti attorno al fuoco
in una notte di primavera
un prato, il torrente,
e poi lucciole, alberi e migliaia di stelle...
...Mio nipote, sulle mie ginocchia
dopo un pensoso silenzio, mi chiederà:
“Nonno, è vero che quando eri ragazzo tu
stavate per distruggere tutto questo?”
Allora voglio poterlo guardare
fiero negli occhi
e sussurrargli con dolcezza:
“Sì, c’è mancato davvero poco.
Ma poi abbiamo pensato a te,
a quanto lo avresti amato
e ci siamo rimboccati le maniche
tutti insieme!”
(liberamente ispirato da "Costruire Economie Solidali" di Andrea Saroldi -EMI)